Il Maddalenino-Corso è una lingua Sarda e non va esclusa dalla Legge Regionale
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Ad intervenire il poeta-scrittore maddalenino Antonio Conti insieme ad alcuni suoi collaboratori e studiosi della lingua Maddalenino-Corsa
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LA MADDALENA – Nasce in questi giorni una accesa polemica dopo che la Regione Sardegna, alla fine del mese di giugno u.s., ha approvato la legge per la lingua sarda che disciplina, oltre la stessa lingua sarda, altre lingue parlate nell’isola: catalano, gallurese, sassarese e tabarchino.
La legge è stata approvata ma ci sono stati due voti sfavorevoli di due consiglieri galluresi della maggioranza, Giuseppe Meloni e Pierfranco Zanchetta.
I due Consiglieri, infatti, all’inizio del dibattito in aula hanno espresso perplessità sul testo della legge, che differenzia secondo gli stessi, lingue di serie A e di serie B.
«Questa legge mi pare un matzamurru – ha affermato il consigliere maddalenino Pierfranco Zanchetta. Noi consiglieri della Gallura per quanto sia apprezzabile lo sforzo dell’art.9 riteniamo che il gallurese sia stato impoverito, vedremo se la Consulta sarà capace di trovare anche per il gallurese e l’isulanu de La Maddalena una forma di tutela. Ricordo che due delibere del 2010 e del 2012 del Consiglio provinciale di Olbia chiedevano una revisione della legge regionale 26 e della legge nazionale 482 che non considerano lingua il gallurese. Allora si aprivano sportelli linguistici di logudorese a Olbia, una forzatura inaccettabile. Una glottofagia, un cannibalismo linguistico che ci declassa non può starci bene. Mi auguro che la legge possa avere gli effetti indicati dall’art.9. Ci auguriamo un plurilinguismo democratico».
E ad intervenire sull’argomento in difesa della lingua Corso-Maddalenina, esclusa dalla Legge Regionale, con altrettanto vigore e determinazione, un autorevole studio presentato in questi giorni dal noto poeta e scrittore maddalenino Antonio Conti insieme ad alcuni cittadini interessati, già da lunghi anni, alla nostra lingua:
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