
1962-2022. La Costa Smeralda festeggia i suoi 60 anni

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Il grande sogno dell’Aga Khan
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PORTO CERVO – La Costa Smeralda quest’anno compie 60 anni e celebrerà l’anniversario con una serie di eventi tenuti top secret sino a Maggio. Ma intanto anche il paradiso dei vip, in questo angolo di Gallura dal mare cristallino e dalle rocce di granito scolpite dal vento, deve fare i conti con la situazione internazionale.
Esattamente 60 anni fa, il 12 marzo 1962, veniva fondato il Consorzio Costa Smeralda dall’Aga Khan e altri cinque soci fondatori. Oggi asset immobiliari e terreni sul mare sono di proprietà di Smeralda Holding, società italiana controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority.
Per quanto riguarda gli eventi, quindi, il calendario delle celebrazioni è iniziato a fine maggio con il Premio Costa Smeralda mentre da luglio a settembre avranno luogo concerti, presentazioni di libri con importanti autori della scena letteraria nazionale, talk show giornalistici, feste popolari e diversi eventi per i più piccini. Da segnalare Le Voci della Lirica Internazionale, la grande artista Amii Stewart ad agosto tra gli ospiti della serata di celebrazione della festa dei 60 anni, nella piazzetta principale di Porto Cervo, e Aka7 e Myss Keta per i più giovani. A luglio sarà inoltre presentato un libro dedicato alla Costa Smeralda pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Assouline di New York.
Anche l’Aeroporto Olbia – Costa Smeralda in partnership con il Consorzio Costa Smeralda – ha predisposto un’accoglienza particolare di tutti i suoi ospiti per celebrare i 60 anni della Costa Smeralda: un grande tappeto verde con il logo del sessantesimo, un poster luminoso Happy Birthday Costa Smeralda, sponsorizzato da Smeralda Holding, si potranno ammirare le imponenti colonne portanti dell’Area Arrivi rivestite da una spirale adesiva che riproduce in serie il logo del 60esimo. Tutto il personale di terra indosserà la spilla con il logo celebrativo. Inoltre, all’Art-Port Gallery nella sala museale al primo piano dell’Aerostazione e poi al piano terra il Consorzio e la Geasar insieme hanno valorizzato l’archivio fotografico traducendolo in un suggestivo percorso espositivo che mostra come il territorio ai piedi dei Monti di Mola si è sviluppato conservando l’assoluto rispetto delle specificità ambientali.
Prima la pandemia, ora la guerra in Ucraina che sta creando gravi ripercussioni per il turismo in Sardegna: sono tanti, infatti, i russi di casa in Costa Smeralda.
“I mercati ex Unione Sovietica hanno un certo peso nell’economia turistica della Costa Smeralda – spiega alla stampa il presidente del Consorzio, l’avvocato cagliaritano Renzo Persico – è quindi chiaro che ci saranno delle ricadute sulla stagione, ma è bene sottolineare come la Costa Smeralda abbia sempre avuto una segmentazione geografica molto diversificata che ci permette di mitigare l’impatto di singoli mercati geografici in flessione e di conseguire quindi, anche in momenti come questi, una buona performance complessiva“.
“Il principe Aga Khan è stato e sarà sempre colui che ha dato vita a un sogno, creando un intramontabile mito turistico. Ma a chi oggi continua a perpetuare quell’intuizione – sottolinea l’attuale presidente del Consorzio – va altrettanto merito per aver saputo conservare e migliorare, adeguando ai cambiamenti sociali, demografici, tecnologici e ambientali, una destinazione turistica che grazie alla sua organizzazione privata e alla connotazione del suo territorio è riuscita a essere un riferimento competitivo di pari passo con l’evoluzione delle esigenze del turismo di lusso internazionale.
Nell’ultimo quinquennio il comparto hospitality delle strutture consorziate ha sviluppato un piano industriale di rinnovamento investendo nella ristrutturazione dei propri asset e mettendo in atto una strategia di diversificazione dell’offerta che ha attirato a Porto Cervo alcuni dei più importanti brand della ristorazione internazionale“.
Sostenibilità e ambiente sono le parole chiave della “nuova Costa Smeralda”. “Il Consorzio – prosegue Persico – mantiene sane e pulite 22 spiagge su un tratto di 55 chilometri di coste della Gallura ottenendo i massimi punteggi nei criteri di qualità delle acque di balneazione e del servizio offerto. L’area consortile è costituita dal 96.3% di territorio verde. Questa percentuale è rimasta invariata durante questi 60 anni, ma nel frattempo la destinazione turistica Costa Smeralda è radicalmente cambiata. All’epoca della sua fondazione, la Costa Smeralda – che, ricordiamolo, è un marchio registrato e non un toponimo – era come un club privato, una comunità esclusiva, che venne popolata coinvolgendo tutto l’entourage del principe e molti esponenti del jet-set internazionale. Questo insediamento ha dato vita alla crescita delle località limitrofe che hanno beneficiato di un’economia di riflesso molto rilevante per la realtà locale. In questo contesto la Costa Smeralda ha mantenuto il suo carattere distintivo. Ogni nostro progetto – conclude Persico – punta e punterà a preservare nel tempo questo territorio e a creare valore“.
“Quest’anno, si celebra un mito, qualcosa che ancora oggi suscita stupore – spiega il Sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda – La Costa Smeralda è una meraviglia internazionale, per quello che è stato costruito è un sistema che ha fatto epoca. Autentici giganti l’hanno fatta nascere, persone lungimiranti. Stare all’apice del successo è ancora più complicato che costruirlo. La Costa Smeralda deve sapersi aprire sempre di più al territorio, verso la nostra cultura millenaria ed enogastronomia, i percorsi naturalistici, per allungare la stagione e proseguire la strada intrapresa verso la sostenibilità”.
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