Asfalto ecologico all’Ospedale
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Per la salute dei Cittadini…
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LA MADDALENA – Nonostante i conti di tutti gli ospedali della Sardegnain sono in rosso , la Sanità Sarda non bada a spese. Infatti, stando alle ultime notizie di stampa, tra tutti gli ospedali sardi, il peggiore è proprio quello di La Maddalena.
Al Paolo Merlo, da tempo al centro di molte polemiche per la chiusura del punto nascita, le entrate ammontano a circa 4 milioni di euro, fra rimborsi della Asl per ogni degenza, farmaci pagati dal cittadino e ticket vari, mentre i costi – per i prodotti farmaceutici e il personale – si aggirano a circa 14 milioni e mezzo: per ogni euro incassato, sono 3,67 quelli spesi.
Però, in questi giorni, sono stati ultimati i lavori per la ricostruzione della pavimentazione all’interno del piazzale dello stesso Ospedale Paolo Merlo. Un bel lavoro; eseguito veramente a regola d’arte, che si presenta piacevolmente e molto elegante ed è stato anche apprezzato da tutti: asfalto ecologico.
Per questa “chicca”, perciò, saranno stati spesi tanti soldi e molti cittadini, di contro, si stanno chiedendo: “perché spendere ancora tante risorse forse inutili – per un asfalto all’avanguardia – quando poi l’Ospedale, destinato al suo declino, viene progressivamente depotenziato dei suoi servizi necessari?”
Tralasciando per un momento il tanto sofferto Punto Nascite… si pensi, che in questi giorni, per una semplice visita fisiatrica, un anziano cittadino si è sentito dire – allo sportello prenotazione della ATS all’interno del Paolo Merlo, che l’appuntamento è fissato fra 77 giorni – (cioè per mercoledi 5 luglio 2017 alle ore 12).
Nonostante le numerose ed insistenti interrogazioni e appelli per salvare il Paolo Merlo, a partire dalla popolazione isolana, da quelle presentate dal nostro concittadino onorevole Pierfranco Zanchetta – di maggioranza, dai Riformatori ed in ultimo anche dal Movimento 5 Stelle, la Regione Sardegna continua a fare le orecchie da mercante… è non bada a spese – per gli abbellimenti di facciata… pagati profumatamente da Pantalò!
(Alberto Tinteri)
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