POLITICA

Bocche di Bonifacio. La risoluzione Tomasi-Zanchetta

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BONIFACIO – Dalla terza assemblea della Consulta sardo-corsa, un forte segnale per la protezione delle Bocche di Bonifacio con una gestione autonoma del Parco internazionale che deve essere governato dalle due Regioni con la partecipazione degli enti locali. Roma e Parigi non devono prevaricare le comunita’ locali con imposizioni calate dall’alto.

Sardegna e Corsica lavorano assieme per costituire una vasta area naturale protetta che, oltre alle Bocche di Bonifacio e al parco nazionale all’Arcipelago di La Maddalena, comprenda il parco nazionale dell’Asinara e l’area marina protetta di Tavolara.

La risoluzione Tomasi-Zanchetta sulla gestione sardo-corsa del Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio, approvata il 10 luglio a Bonifacio nella terza sessione della Consulta permanente delle due Assemblee regionali, è un significativo atto della volontà di autodeterminazione e autogoverno che le due Isole sorelle hanno messo in campo per richiamare Roma e Parigi al rispetto dell’autonomia anche nella gestione di una materia sensibile come la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale.

Un patrimonio marino e terrestre con una importante biodiversità che rende uniche nel Mediterraneo le due Isole sorelle.

Anche le politiche ambientali e quelle dello sviluppo sostenibile devono quindi essere in campo ai “poteri politici pubblici di Corsica e Sardegna“. Questo è quanto si legge nel documento, scritto in lingua corsa dai due esponenti delle assemblee regionali.

La gestione delle Bocche di Bonifacio e di un areale più vasto che – nella visione dei due consiglieri regionali dovrà comprendere anche l’Asinara e Tavolara – punta ad una rivoluzione nella governance delle aree naturali protette anche per dare un nuovo impulso allo sviluppo legato alla sostenibilità ambientale.

Considerata la valenza naturalistica di questo areale già di riconosciuto P.S.S.A. (Particularty sensitive sea areas) la strategia è quella ottenere dall’UNESCO l’inserimento nel programma Mab (Man and biosphere) che studia e sviluppa il processo di equilibrio tra uomo e natura con una stretta interconnessione tra problemi scientifici, sociali ed economici.

 

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