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Budelli. Bonanno chiarisce

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Nota Stampa dell’Ente Parco su Budelli Shoo

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bonannoLA MADDALENA – Il presidente del Parco Giuseppe Bonanno ha voluto chiarire, con una nota stampa, l’intricata questione inerente la vicenda dell’Isola di Budelli, farcita ormai da colpi di scena con passaggi di mano quanto mai bizzarri… ma, soprattutto, apparentemente tendenti a scippare quella poltrona da un milione di dollari.

Il gioco del Potere Politico si fa sentire?

L’isola di Budelli è nelle mani del Parco perché affidatagli dal Tribunale di Olbia Tempioafferma Bonanno. Le preoccupazioni del Consiglio sui costi di gestione saranno ben chiariti ed analizzati portando soluzioni pratiche che paleseranno l’inconsistenza della preoccupazione a fronte dei benefici ambientali ed educativi che potranno derivare dalla collaborazione tra parco e associazioni ambientaliste  come, ad esempio, il WWF.  

Il patrimonio del Parco si è accresciuto con l’inserimento dell’isola tra i beni in possesso dell’Ente. Un patrimonio per tutti e a tutti, secondo regole certe, destinato.  Interpreto l’azione del Consiglio, dal quale mi sono dissociato per problemi procedurali e di legittimità fin dall’inizio, come una preoccupazione legittima ma pessimamente formulata.

La soluzione proposta non cura il paziente ma lo uccide. Evidenti anche i contrasti di Legge e le implicazioni patrimoniali che si solleverebbero se questa decisione si concretizzasse nei termini errati in cui è stata formulata. A tutela dell’ambiente e dell’operato del Consiglio ho, perciò, formulato le dovute osservazioni all’Attenzione del Consiglio direttivo e del Ministero dell’Ambiente, che sono certo porteranno a definire correttamente la problematica e ci metteranno nella condizione di operare affinché quella preoccupazione diventi un’opportunità.

L’isola, diversamente da quanto proposto dal Magnate, con quella proposta di interventi shock,  non ha bisogno di azioni economicamente impattanti, ma anzi volte a togliere più che ad inserire: pulizia, rimozione dei rifiuti accumulati negli anni, realizzazione di sentieri e di aree di sosta per l’osservazione della natura, ne più e ne meno rispetto a quanto il Parco già fa in altre aree dell’Area protetta e per le quali nessuno si sognerebbe di sollevare il problema rispetto alla sostenibilità degli stessi interventi.  

Chiariti i termini del rispetto della legalità e dell’interesse pubblico ora bisogna programmare gli interventi coinvolgendo tutti i soggetti che, insieme al Parco, potranno e vorranno contribuire“.

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