Colpo di scena sulla “Decadenza Todde”. Il Collegio di garanzia torna in Corte d’appello
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“La Consulta non ha deciso sulla Presidenza”
REDAZIONE – Non si ferma la diatriba sulla decadenza della Presidente Alessandra Todde.
Si apre un nuovo capitolo nella vicenda sulla presunta decadenza della presidente della Regione Sardegna. Dopo le due sentenze della Corte Costituzionale, che si sono pronunciate sugli aspetti giuridici del caso, il Collegio regionale di garanzia elettorale ha depositato un nuovo atto presso la Corte d’appello di Cagliari.
L’avvocato Riccardo Fercia, che rappresenta il Collegio, ha presentato un atto di integrazione delle difese già esposte nella comparsa di costituzione e risposta, accompagnato da un appello incidentale condizionato.
«Il Collegio di garanzia – spiega il legale – ha inteso escludere che la Consulta abbia statuito alcunché di dirimente sull’ipotesi di decadenza della presidente Todde, che non è stata ancora pronunciata da alcun organo».
Secondo Fercia, infatti, la Corte Costituzionale non avrebbe affrontato il merito della decadenza, ma si sarebbe limitata ad annullare, in parte, l’ordinanza-ingiunzione che aveva interpretato in modo errato le “violazioni gravi” contestate. La Consulta ha chiarito che l’unica norma applicabile resta il comma 7 dell’articolo 15 della legge n. 515 del 1993, da applicarsi però «nella sua interezza», come previsto dall’articolo 22 della legge statutaria regionale n. 1 del 2013. Una posizione, sottolinea l’avvocato, che coincide con quanto già deciso dal Tribunale di Cagliari.
La Corte costituzionale ha inoltre respinto il ricorso della Regione contro la sentenza del Tribunale, ribadendo che la competenza sul caso spetta al giudice ordinario, ovvero al Tribunale civile, cui spetta il “potere-dovere di riqualificare in diritto il fatto oggetto di contestazione”.
In sintesi, la questione sulla presunta decadenza della presidente Todde resta ancora aperta: sarà il tribunale civile a pronunciarsi nel merito.
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