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Confermato: “da lunedì, 14 Marzo, tir fermi e rischio impennata dei prezzi”

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RAINEWS24 – Prezzi del carburante alle stelle e si ferma l’autotrasporto italiano. A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore“. 

Ne dà notizia Trasportounito, l’associazione italiana degli autotrasportatori professionisti. Non si tratta di uno sciopero, “ma di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore” alla luce del caro-energia.

Trasportounito, in una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi, spiega che “la sospensione dei servizi si è resa inevitabile anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire“.

Già 7 giorni fa, l’Associazione aveva auspicato nuove disposizioni fiscali e nuove norme senza delle quali ha definito “inevitabile” un blocco totale. “Con i costi del gasolio che continuano a lievitare, in assenza di provvedimenti di emergenza che abbattano la pressione fiscale sui carburanti e definiscano norme di regolazione del mercato anche e specialmente per quanto riguarda i rapporti con la committenza e a tutela delle imprese di autotrasporto, il fermo nazionale di categoria è inevitabile”, aveva spiegato il segretario generale Maurizio Longo.

Azzerando le accise (che ammontano a circa 0,72 euro al litro per la benzina e 0,62 per il gasolio), la benzina oggi costerebbe 1,39 euro al litro e il gasolio 1,55 euro al litro, con un risparmio, in termini annui, di circa 874 euro. Un risparmio ulteriore, pari a 228 euro annui, si avrebbe applicando ai carburanti l’Iva agevolata al 10% e non, come avviene oggi, al 22%.”

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