Contagi in Sardegna +22%. La variante Delta fa suonare i primi campanelli d’allarme. Calano i Vaccini
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CAGLIARI – Aumentano i contagi e calano i vaccini. Ancora nessun impatto sugli ospedali dalla prevedibile risalita sulla curva, un cambiamento di rotta che arriva dopo 15 settimane consecutive in discesa e che è trascinato dalla contagiosissima variante Delta.
Lo rende noto il prof. Giovanni Sotgiu, docente di Statistica medica all’Università di Sassari.
C’è un +5% di casi, ma anche un -24% di ricoveri ordinari e -30% di terapia intensive. Calano anche le somministrazioni di vaccini fra il 30 giugno e il 6 luglio, -4,1%. In particolare il numero delle prime dosi è in calo da 21 giorni consecutivi. Per quanto riguarda i contagi, importante la risalita in Sardegna, con un aumento del 22% dei casi. Un campanello d’allarme ancora più preoccupante se si pensa che in proporzione l’Isola è la Regione con più attualmente positivi, 144 ogni 100mila abitanti. Appena otto quelli segnalati in Liguria.
L’aumento dei casi sarebbe più facilmente arginabile con le categorie fragili vaccinate, ma ancora più di 5 milioni di over 60 non lo sono in Sardegna.
“E’ chiaro che difronte a un considerevole numero di persone a rischio, nel contesto attuale, con restrizioni ridotte, gente meno attenta e la presenza contemporanea della Delta, il timore è reale. E il pericolo di esporsi alle conseguenze del long Covid, riguarderà anche i giovani – afferma il prof. Giovanni Sotgiu – “Non bisogna allarmarsi perché i vaccini sono efficaci, ma bisogna vaccinare: È l’unica strada, anche per evitare che si riattivino i focolai presenti a Alghero, Usini e Trinità d’Agultu“.
Ieri in Sardegna dati tutt’altro che allarmanti, con 28 contagi, ma un anno fa – sempre in Sardegna – eravamo a zero casi. E cresce il timore di un importante focolaio tra Abbasanta e Ghilarza, con il sindaco di Ghilarza che ha rimesso l’obbligo di mascherine all’aperto.
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