
Corte Costituzionale: «Legittima la norma Sarda sul rientro in servizio dei medici in pensione»

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REDAZIONE – La Corte costituzionale, con la sentenza n. 84 del 2025, ha riconosciuto la legittimità della norma della Regione Sardegna che consente il rientro temporaneo in servizio dei medici di medicina generale in pensione, per far fronte alla carenza di personale nelle aree disagiate.
La disposizione mira a garantire l’assistenza primaria nelle zone in cui manca la copertura da parte dei medici di base. È considerata una misura organizzativa straordinaria, adottata per fronteggiare una situazione critica e temporanea.
Secondo il Governo, la norma regionale avrebbe violato la competenza statale in materia di ordinamento civile e avrebbe contraddetto l’ACN (Accordo Collettivo Nazionale) dei medici del 2024, che prevede l’incompatibilità tra lo status di pensionato e l’attività convenzionata.
Pur riconoscendo l’importanza dell’uniformità nazionale nel rapporto convenzionale dei medici, la Corte ha stabilito che:
- Le Regioni possono adottare misure straordinarie temporanee per garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA).
- Non si può impedire a una Regione di intervenire con strumenti propri, quando l’effettività del diritto alla salute è a rischio.
- L’intervento regionale è quindi un legittimo esercizio della competenza in materia di tutela della salute, attribuita alle Regioni ai sensi dell’art. 117 della Costituzione e delle norme statutarie speciali.
La sentenza ribadisce che la tutela del diritto alla salute può giustificare deroghe temporanee a norme nazionali, se queste deroghe sono funzionali a garantire la fruizione dei servizi essenziali in contesti critici. In tal modo, la Regione Sardegna ha agito legittimamente, senza eccedere le proprie competenze.
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