Covid. Casi raddoppiati in Italia in una settimana
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Niente paura… la Terra è quadrata…
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REDAZIONE – (ADNK) – In una settimana i casi di Covid in Italia sono più che raddoppiati passando dai 5.919 della settimana dal 10 al 16 agosto agli 11.606 del periodo tra il 17 e il 23 agosto. Tra le varianti più diffuse, cresce Eris. Nell’ultimo bollettino è stato anche segnalato l’aumento dei tamponi, passati da 91.402 a 126.215, e il calo dei decessi che sono passati dai 56 della settimana precedente a 44. Il tasso di positività è salito dal 6,5% al 9,2%.
In crescita anche l’incidenza dei casi che dal 14 al 20 agosto è risultato di 14,5 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente quando erano 11 per 100.000 abitanti. È aumentato anche l’indice di trasmissibilità o Rt, pari a 1,23, in leggera crescita rispetto all’1,1 della settimana precedente.
Per quanto riguarda le varianti, dal 31 luglio al 6 agosto si continua ad osservare la co-circolazione di ricombinanti di Omicron, XBB.1.9 (45,9%) e XBB.1.16 (37,8%). Nell’ultima settimana è stato anche registrato un incremento di sequenziamenti di EG.5, chiamata Eris, pari a più del 30% dei sequenziamenti. Emerge dai dati consolidati pubblicati sulla Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità.
Guardando i dati più recenti sulle varianti considerate di interesse dall’Oms e relativi alla situazione dal 7 al 13 agosto, a predominare in Italia è la famiglia XBB con le sue ’sorelle’ XBB.1.5, XBB.1.9, XBB.1.16 e XBB.2.3. Invece le varianti BA 2.75 (Centaurus) e BQ.1 (Cerberus), rilevate nelle settimane e mesi precedenti, non si vedono più in circolazione.
Commentando i dati dell’ultimo bollettino sul Covid in Italia, il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, ha parlato di un “aumento atteso”. “Il monitoraggio periodico effettuato dalla Cabina di regia mette in evidenza il persistere di bassi livelli di incidenza dell’infezione, sia pure con un lieve aumento dei nuovi casi”, ha precisato il direttore. Per Vaia si tratta appunto di un “aumento atteso, sulla base degli andamenti previsti di fine estate e della diffusione di una nuova variante che, come per le varianti precedenti, si associa a una maggiore circolazione virale. Restano molto bassi anche i numeri dei ricoverati per Covid”. Il direttore ha poi sottolineato che “queste osservazioni sono in linea con quelle riportate dagli altri Paesi della Ue e riferite nell’ultimo rapporto dell’Ecdc. Il ministero mantiene comunque alta la vigilanza che sarà sempre più focalizzata sulle infezioni con manifestazioni cliniche rilevanti e sul monitoraggio delle varianti virali”.
Non si stupisce dell’aumento dei casi anche Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento. Intervistato da Adnkronos Salute, l’epidemiologo ha dichiarato che “come previsto, stiamo registrando gli effetti dell’ondata estiva di Covid-19 legata all’emergere delle nuove varianti”.
Per Lopalco va inoltre precisato che “i numeri che registriamo, esclusi quelli relativi ai decessi, sono terribilmente sottostimati. Tanti, infatti, sottovalutano l’infezione e non fanno il tampone. Oppure fanno un tampone a casa e non segnalano la positività”. Per l’epidemiologo “il richiamo alla cautela serve più che mai” perché sono ormai “tantissime le persone fragili che hanno fatto l’ultima dose di vaccino molti mesi fa e sono quindi nuovamente a rischio di prendere l’infezione e sviluppare forme severe. Speriamo che la campagna di vaccinazione autunnale inizi presto e con la giusta spinta”.
In ogni caso, l’Italia non si trova in una situazione isolata. Secondo il bollettino epidemiologico aggiornato dell’Organizzazione mondiale della sanità, i casi relativi al Covid continuano a crescere anche nel resto del mondo. In 28 giorni, dal 24 luglio al 20 agosto, l’Oms ha registrato circa 1,5 milioni di nuovi contagi nel mondo, in aumento del 63%, e oltre 2.000 decessi, che si confermano in calo, registrando un meno 48%.
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