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Covid. La Cina spaventa: in Italia tampone obbligatorio per chi arriva da Pechino

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RASSEGNA STAMPA

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REDAZIONEAumentano i contagi Covid in Cina(250MILIONI DI PERSONE CONTAGIATE)per questo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha disposto l’ordinanza che prevede l’obbligo di tampone per chi arriva da Pechino.

La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana“, ha spiegato Schillaci, il quale ha inoltre annunciato che i passeggeri arrivati dalla Cina e risultati positivi al Covid “andranno in quarantena”.

Lo spettro di un ritorno ai tempi più bui della pandemia dunque si riaffaccia e già oggi Schillaci riferirà in Senato sulla situazione, dopo aver chiesto di assumere iniziative simili “su tutto il territorio europeo” all’Ue, la quale intanto ha convocato il Comitato per la sicurezza sanitaria. Tamponi obbligatori sono stati già decisi anche da Usa, India, Giappone, Malesia e Taiwan.

A Milano, quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati dalla Cina a bordo di due voli, sono risultati positivi al Covid dopo il tampone non obbligatorio.

Nella sua ordinanza, Schillaci ha disposto anche il sequenziamento del virus, misura indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti. Sarebbero infatti proprio le nuove varianti che si stanno sviluppando in Cina, oltre all’allentamento delle restrizioni, le ragioni dell’impennata del Covid: in particolare la cosiddetta Gryphon, cioè la XBB, indiziata numero uno per l’aumento di casi e ricoveri. Potenziamento dei test e attenzione alla circolazione del virus sono le leve sulle quali chiedono di agire anche i principali ospedali italiani, a partire dallo Spallanzani di Roma.

Il “problema Cina oggi va affrontato con tempestività e coesione internazionale. I dati, pochi e poco trasparenti, stanno creando timore nella comunità internazionale, anche quella scientifica“, recita un passaggio del documento dello Spallanzani sullo “scenario attuale” del Covid. Il timore “è che, in un Paese con un alta percentuale di non vaccinati in cui sono stati utilizzati vaccini poco efficaci che danno una bassa protezione di popolazione, una così forte crescita esponenziale dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante, molto più immuno-evasiva e trasmissibile“.

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Ma cosa sta accadendo?

In Cinasta accadendo qualcosa di molto importante: il numero di decessi per Covid è incontrollabile e finora si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti“, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento. I candidati non mancano, ma al momento l’attenzione si concentra sulla XBB.1.5, che in Cina sta circolando da ottobre e che è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BA.2.1 e BA.2.1. “Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, ma la XBB sta rapidamente sostituendo sottovarianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1“, dice ancora l’esperto. La stessa sottovariante si è diffusa in tempi rapidi in almeno altri nove Paesi, sei dei quali europei.

Oltre che in Italia, dove al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus SarsCoV2 in circolazione, la XBB è stata rilevata in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%) come indica il sito Our World in Data, citando i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid. La XBB è presente anche in Australia (3,33%), Canada (1,93%) e Stati Uniti (13,42%). Qui, in particolare, sembra collegata al recente aumento del 140% dei ricoveri a New York avvenuto nell’ultimo mese.

Il virus sta perciò circolando in modo vivace ed è per questo, osserva il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge di Napoli, che “negli aeroporti sarebbero necessari controlli non soltanto sui voli diretti in arrivo dalla Cina, ma su quelli indiretti” ed è anche “necessaria un’azione più attiva per la diffusione dei farmaci antivirali e continuare a fare ricerca sulle varianti, per capire che cosa potrebbe accadere da oggi a due mesi“.

“A permettere alla XBB si diffondersi velocemente sarebbe la mutazione chiamata F486P, che le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini e inoltre rafforzerebbe il legame con il recettore Ace2 che si trova sulle cellule umane. Sono state rilevate anche mutazioni sulla proteina Spike, l’artiglio molecolare che il virus usa per agganciarsi alle cellule umane, più quattro mutazioni sulla nucleoproteina N, che ha la funzione di proteggere il genoma virale, e cinque sull’enzima necessario al virus per riprodurre il suo materiale genetico. Questo significaconclude Zollo – che il virus SarsCoV2 sta migliorando anche nella capacità di replicarsi“.

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