Dai tempi dei sani “pattoni” ad oggi, con nessun richiamo: “il silenzio che educa al disinteresse”
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REDAZIONE – E’ ormai un dato di fatto consolidato: non ci sono più i genitori di una volta, quelli che dicevano che «un sano pattone non ha mai fatto male a nessuno».
Ancora una volta dobbiamo assistere ai soliti atti vandalici della “cosa pubblica”.
Mi riferisco al Parco Giochi di Viale Mirabello, oggetto di un intervento pubblico straordinario: pista ciclabile, spazi verdi, arredi nuovi etc. Un luogo pensato per essere vissuto e rispettato, un luogo soprattutto dedicato ai bambini.

Ebbene, ancora una volta è il luogo divenuto bersaglio preferito dei nostri giovanotti annoiati… – (12/13/14/15 e 16 anni) – si proprio quelli che sfrecciano a tutte le ore ovunque con i soliti motorini smarmittati, impennando pericolosamente sulle strade, incuranti di pedoni e veicoli che gli passano accanto.
Incarti di merendine abbandonati ovunque, arredi divelti, bottiglie di tè, lattine di Coca-Cola, e persino bottiglie di superalcolici con mozziconi di cannabis bruciacchiati; i resti di una merenda di gruppo da sballo che finisce, puntualmente, per degradare un Parco destinato al buon uso per tutta la comunità.
Non siamo ne a Roma e ne a Milano… siamo a La Maddalena… E i genitori dove sono?

Non serve dare colpe ai giovani… (produce l’effetto contrario dell’opinione pubblica perbenista a chiacchiere…). Da ragazzo anche io facevo le mie bravate, qualche sciocchezza, qualche marachella… e magari anche qualche esagerazione, ma molto isolata. La differenza è che allora sapevamo di aver sbagliato. Bastava lo sguardo severo di un genitore, o perfino di un vicino, per farci abbassare la testa. Oggi, invece, nessuno dice più nulla.
Ora, però, andare a fare danno è diventato un appuntamento necessario da non perdere.
Basta osservare questi angoli del nostro territorio per capire che qualcosa si è rotto.
La mia riflessione, non è neanche nostalgia dei tempi andati, ma purtroppo è una constatazione di un cambiamento profondo nel modo in cui educhiamo e conviviamo.

Siamo passati da un estremo all’altro: dai “pattoni” che arrivavano da ogni direzione, ai “pattoni” che non dà più nessuno. E nel mezzo, abbiamo perso un pezzo importante di senso civico.
Eppure, ancora una volta, tra le cartacce raccolte dagli operatori e le scritte vandaliche sugli arredi del Parco di via Mirabello, si ha la sensazione che la bellezza duri sempre troppo poco: perché manca la cura.
Parliamo di situazioni malsane che avvengono sistematicamente ad orologeria… e non parliamo di una marachella una tantum.
La verità è che stiamo pagando il prezzo di una deriva culturale: quella che considera la cosa pubblica come cosa di nessuno: “Tanto poi passa il netturbino”; “tanto il Comune sistema tutto”. Un pensiero veramente comodo, ma tristemente devastante.
Infine, basti pensare che anche a Scuola gli insegnanti – (educatori di Stato) – vengono spesso maltrattati e offesi, con il rischio che se qualcuno si permette di reagire, prendono poi il resto da certi genitori conniventi con la loro maleducazione, senza che chi di dovere, peraltro, riesca ad assumere provvedimenti “giusti“… siamo veramente arrivati alla frutta…
Tutto questo accade perché a forza di delegare tutto a qualcun altro, e fregarcene profondamente di chi ci circonda, finiamo per disimparare il rispetto. E quando si smette di rispettare i luoghi… presto si smette di rispettare anche le persone.
(Alberto Tinteri)
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