Dalla Riforma Sanitaria del 2017, solamente danni incalcolabili
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Una riflessione… al volo
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LA MADDALENA – (Giusto per non dimenticare… ora che siamo alla frutta:) – La c.d. “Riforma Sanitaria” – votata nel 2016 dal Consiglio Regionale a maggioranza di centrosinistra (Pigliaru – Arru), è entrata in vigore nel 2017 cagionando ad oggi, con evidente risultanza, danni epocali a tutti i Presidi Ospedalieri della Sardegna.
A partire dalla nascita dell’ATS (Azienda per la Tutela della Salute) – che ha annullato le ASL – il nuovo attuale organismo sanitario ha levato voce ai territori facendoli diventare, di fatto, colonie centralizzate alla Sede Cagliaritana. E per meglio capirci… ad oggi, per fare un esempio, anche solo per assumere un autista, è necessario attingere da graduatorie uniche regionali. Non solo, oltre al danno la beffa: la maggior parte dei Medici, poi, scelgono la loro destinazione scartando le classiche zone disagiate, (come la nostra a La Maddalena), e nessuno ha mai preso i dovuti provvedimenti per assicurare al territorio la sua Sanità con regole ben precise e rispondenti alle reali esigenze del territorio.
E’ diventata una vera e propria impresa…
Secondo i parametri studiati e inseriti in questo nuovo sistema sanitario regionale da Soviet Supremo, il risultato è stato che ben 14 piccoli ospedali dell’Isola hanno rischiato – (e stanno tutt’ora rischiando) – la chiusura. (Il Segni di Ozieri, il Marino di Alghero, il Paolo Merlo a La Maddalena, lo Zonchello di Nuoro, il Nostra Signora della Mercede a Lanusei, il San Camillo di Sorgono, il Mastino di Bosa, il San Giuseppe di Isili, il Binaghi di Cagliari, il Santa Barbara e il Cto di Iglesias, il San Marcellino di Muravera, il Microcitemico di Cagliari, il Delogu di Ghilarza). Ad oggi, infatti, sono continue e persistenti le manifestazioni di protesta dei territori e degli stessi dipendenti sanitari dei vari Ospedali sardi, ormai giunti ai minimi termini della sopportazione.
Per quanto ci riguarda, questa riforma sanitaria regionale si è rivelata una minaccia per la sanità della Gallura, gli ospedali di La Maddalena e Tempio continuano ogni giorno che passa a rischiare di chiudere. A Olbia, recentemente, anche il suo pronto soccorso ha già raggiunto livelli di collasso.
Nella nostra Isola, all’Ospedale “Paolo Merlo”, (così come negli altri piccoli presidi), non si è mai arrivati a questo attuale livello disastroso: con poco personale, con macchinari obsoleti e numerosi servizi cancellati.
E’ chiaro che chi ha ereditato questo pasticcio è ora costretto a metterci più di una pezza, per di più trovandosi nel bel mezzo di una vera e propria emergenza sanitaria senza precedenti. Ma nel frattempo, le proteste sono continue e giungono da ogni luogo della Sardegna, con le cronache dei giornali che sono sempre rivolte, in prima pagina, a questo sistema Sanitario Regionale palesemente mal-funzionante.
Ora, l’attuale governo regionale – che non può più far finta di non vedere – ha deciso di votare un provvedimento che ristabilisce le nuove ASL e che dovrebbe entrare in vigore, si spera, nel più breve tempo possibile: si parla di Settembre. Ma sarà comunque complicato riuscire a rimarginare le ferite causate in questi anni di smantellamento causato da questa disastrosa Riforma Sanitaria di centrosinistra e, quindi, sarà anche necessario un non facile colpo di coda che preveda l’assunzione di nuovo personale e l’acquisto di nuovi macchinari.
Qualche piccolo segnale di ripresa – con notevole difficoltà – si intravede sporadicamente rispetto al passato;
Ma non basta!
I cittadini sono stanchi di questa situazione, non possono nè pagare gli sbagli della politica nè aspettare i suoi lunghi tempi… tra un rattoppo e l’altro.
E per noi Maddalenini – Isolani e Isolati – è necessario che il “Paolo Merlo” cambi le sue vesti, con il pieno riconoscimento di Presidio di Area Disagiata!.. così come peraltro già legittimamente riconosciuto dal famoso DM. 70/2015…
(Il Pilota)
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