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Demanio. La Regione sfida lo Stato

Torri, Castelli, Nuraghi, Fari

ed ex strutture militari in abbandono

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CAGLIARI – Sono nove anni che la Regione attende dallo Stato il passaggio dei beni demaniali di valore storico, che avrebbe dovuto prendere in carico nel patrimonio regionale della Sardegna, con un accordo firmato nel marzo del 2008 dall’allora presidente Renato Soru.

Nel 2009, poi, il programma che avrebbe dovuto ospitare il G8 a La Maddalena, con imponenti e costosissimi lavori di riconversione dei beni demaniali dell’ex Arsenale Militare, dell’Ospedale della Marina e della Caserma Faravelli. Soru riuscì così ad entrare in possesso di queste strutture militari dell’arcipelago, ristrutturate ed ora totalmente abbandonate.

L’accordo di programma, siglato con lo Stato, elencava ben 93 beni da assegnare alla Regione Sardegna, ma da allora non se ne sa più niente. Il passaggio dei beni pare sia saltato, così come per il G8 a La Maddalena e la Regione ora torna alla carica.

A Padru, recentemente, in occasione di una manifestazione indetta dal sindaco Antonio Satta, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, ha ricordato il processo di ristrutturazione generale delle Forze Armate, destinate a passare da 190mila unità a 150mila. In questo contesto, infatti, è previsto un taglio che impone la rivalutazione degli obiettivi e la dismissione di strutture considerate non più strettamente necessarie.

«In Sardegna, bisogna arrivare ad un punto di incontro tra le giuste esigenze dei territori e le esigenze di addestramento delle forze armate. Era stato avviato un dialogo per cercare di trovare, anche in termini normativi, ciò che poteva essere rilasciato da parte delle Forze armate nei confronti dei territoriprecisa ROSSI.

Quel processo si è interrotto solo per la caduta del governo. Riprenderemo con la stessa serietà quanto già portato avanti. Per La Maddalena(ad esempio)che è sempre stata un polo di riferimento per la Marina Militaresottolinea Rossi cercheremo di implementare, per quanto possibile, quanto già esiste anche perché c’è una richiesta forte in tal senso dal territorio. Lo stesso sindaco della Maddalena, Luca Montella, ha sempre speso parole in favore di una sinergia civile e militare».

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