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E se Alberto Stasi fosse innocente?.. Costerebbe allo Stato fino a 6,5 milioni di euro

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L’amara Riflessione

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REDAZIONE – Per l’avvocato Caiazza (ex avvocato di Enzo Tortora), l’unico colpevole per il delitto di Garlasco rischia di essere trattato peggio di Enzo Tortora. Mentre la malagiustizia presenta un conto salatissimo, tra casi in aumento e risarcimenti milionari…

Il verdetto definitivo è arrivato dopo cinque gradi di giudizio complessivi: Alberto Stasi fu inizialmente assolto sia in primo grado nel 2009 sia in appello nel 2011; nel 2013 la Cassazione annullò l’assoluzione e dispose un nuovo processo.

Nel secondo appello del 2014 fu condannato a 24 anni per omicidio volontario, e la Cassazione confermò la sentenza l’anno successivo; la pena fu ridotta a 16 anni di detenzione grazie al rito abbreviato.

Quindi, per ottenere l’indennizzo, la persona coinvolta ingiustamente deve presentare una domanda di riparazione alla Corte d’Appello competente, entro due anni dalla sentenza definitiva di proscioglimento ottenuta in revisione.

Dal 1991 al 2022 lo Stato ha speso oltre 86 milioni di euro per indennizzare vittime di errori giudiziari

Hanno trascorso anni, in alcuni casi decenni, in carcere da innocenti. Le loro vite sono state travolte da accuse infondate, processi viziati e indagini frettolose.

I casi di Enzo Tortora, Giuseppe Gulotta, Beniamino Zuncheddu e molti altri, raccontano un sistema che ha fallito e che ha poi cercato di rimediare solo parzialmente con indennizzi milionari.

Secondo i dati pubblicati da errorigiudiziari.com, dal 1991 al 2022 l’Italia ha versato oltre 86 milioni di euro per risarcire persone incarcerate ingiustamente.

Ma il vero costo è umano ed è difficile da quantificare: anni rubati, famiglie distrutte, reputazioni spezzate:

  • Enzo Tortora – 7 mesi di carcere e 4 anni di processo da innocente…
  • Daniele Barillà – 7 anni di carcere da innocente;
  • Maurizio Bova – 20 anni di carcere da innocente;
  • Saverio De Sario – 3 anni di carcere da innocente;
  • Giuseppe Giuliana – 9 anni di carcere da innocente;
  • Giuseppe Gulotta – 22 anni di carcere da innocente;
  • Giuseppe Lastella – 11 anni di carcere da innocente;
  • Angelo Massaro – 21 anni di carcere da innocente;
  • Domenico Morrone – 20 anni di carcere da innocente;

Ed infine il caso più lungo: Beniamino Zuncheddu33 anni di carcere da innocente:

Ex pastore sardo, è entrato nella storia giudiziaria italiana come il più grave errore riconosciuto per durata della detenzione. Per quasi 33 anni, Zuncheddu ha vissuto l’incubo di una condanna all’ergastolo per la strage di Sinnai, in Sardegna, avvenuta nel 1991, in cui furono uccisi tre pastori. L’accusa si basò sulla testimonianza dell’unico superstite, il quale indicò Zuncheddu come colpevole. Tuttavia, come emerso nel processo di revisione, quella testimonianza fu inquinata: un poliziotto, Mario Uda, aveva preventivamente mostrato al testimone una foto di Zuncheddu, indicandolo già come responsabile. Un fatto che ha dimostrato la totale inconsistenza del castello accusatorio e la condanna di un innocente.

Nonostante la condanna all’ergastolo nel 1991, la tenacia di un giovane avvocato sardo, Mauro Trogu, e dell’allora procuratrice Francesca Nanni, che insieme firmarono la richiesta di revisione, ha permesso di riaprire il caso. Le intercettazioni disposte durante il nuovo processo hanno provato l’innocenza di Beniamino. Nel gennaio 2024, la Corte d’Appello di Roma ha finalmente assolto Beniamino Zuncheddu. Dopo quasi 33 anni di ingiusta detenzione…

33 anni!

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