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Emergenza idrica, in Gallura restrizioni in vista

L’Unione Sarda

liscia

L’acqua che finisce in mare

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TEMPIO – Restrizioni delle forniture idriche in vista, per tutti gli usi, e milioni di metri cubi d’acqua che finiscono in mare: è la stuazione della Gallura. Il Tavolo delle Associazioni (sindacati confederali, Confcommercio, Confagricoltura, Confapi, Cna, Confartigianato e Agci) denunciano la mancata realizzazione di una serie di interventi che, con una spesa contenuta, garantirebbero notevoli riserve idriche.

In una nota firmata dal coordinatore del Tavolo, Mirko Idili, si legge: ” Il paradosso a cui assistiamo oggi è rappresentato dal fatto che mentre l’invaso del liscia risulta essere in grave sofferenza per la mancanza di acqua, ogni anno milioni di metri cubi d’acqua vanno a finire in mare.

Da tempo come associazioni sindacali, datoriali, e mondo della cooperazione sosteniamo la oramai improrogabile esigenza di una pianificazione per realizzare opere infrastrutturali a basso impatto ambientale, che consentano mediante un intervento a valle della diga del liscia di recuperare risorsa che altrimenti andrebbe colpevolmente sprecata”.

L’allarme di sindacati e organizzazioni di categoria: “Ad oggi l’acqua disponibile è assolutamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico per uso civile, turistico, industriale e artigianale oltre a mortificare qualunque prospettiva irrigua per il settore dell’agricoltura, ma anche della zootecnia. Per questo motivo come Tavolo delle associazioni della Gallura, auspichiamo, in previsione anche della prossima stagione turistica, un immediato interessamento da parte della regione Sardegna, affinché vengano adottate in tempi rapidi quelle strategie di intervento, che metterebbero in sicurezza un sistema economico che altrimenti rischia il tracollo definitivo“.

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