Furti alla Base US NAVY
da La Nuova Sardegna
Ancora un rinvio
Aggiornato il processo con 12 persone indagate per gli ammanchi allo spaccio della Marina Usa
.
TEMPIO – Ancora un rinvio nel procedimento penale avviato, nel 2007, contro i presunti responsabili degli ammanchi di materiale dai depositi dello spaccio Usa a La Maddalena. L’ennesimo rinvio, ancora in fase di udienza preliminare dopo la restituzione degli atti dal collegio alla procura della Repubblica, è stato deciso dal gup Elisabetta Carta per la genericità dei capi d’imputazione contestati ai 12 indagati – assistiti dagli avvocati Luca Montella, Angelo Merlini, Aldo Kersevan e Pietro Diaz – eccezioni sollevate dal collegio difensivo nell’udienza di ieri . Il gip ha rinviato l’udienza preliminare al marzo del 2017, quando la procura rinnoverà le accuse – che erano di furto aggravato per alcuni e di estorsione aggravate per altri – e verranno avviate le discussioni.
Lo scandalo del market Usa scoppiò nel luglio del 2007, quando nel corso di un blitz della Guardia di Finanza vennero arrestate sette persone e furono scoperti depositi di articoli di ogni genere – televisori al plasma, impianti hi-fi, orologi, telefonini, macchine fotografiche, quintali di carta igienica – che nel tempo sarebbero stati trafugati dallo spaccio della marina militare statunitense, alla Maddalena.
Tra gli indagati c’è un maresciallo dei carabinieri il quale deve invece rispondere, in concorso con con un altro dipendente USN, di tentata estorsione ai danni di alcuni ufficiali della US Navy per una strana vicenda legata a delle registrazioni di un incontro hard tra un ufficiale (donna) imbarcata sulla nave appoggio di stanza a Santo Stefano e un subalterno.
Ora il nuovo stop al processo avviato nel 2012 e più volte rinviato per problemi procedurali messi in risalto dall’agguerrito pool di avvocati difensori.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.