
Il cadavere ritrovato ai Sofi presenta una ferita alla testa

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Primo indizio inquietante scoperto dagli investigatori
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OLBIA – Il cadavere recuperato ieri pomeriggio nelle acque antistanti il Golfo di Cugnana, tra Porto Rotondo e la Costa Smeralda, ha una ferita alla testa che solleva molti dobbi. E’ quanto si apprende dopo i primi accertamenti effettuati all’istituto di Patologia forense di Sassari.
Quando è stato ritrovato, il corpo era quasi completamente nudo, con addosso solo dei calzini. L’avanzato stato di saponificazione ha sinora impedito di identificarlo, ma le dimensioni e la zona del ritrovamento lasciano ritenere, con sempre maggiore certezza, che si tratti di Fabrizio Rocca, il 22enne di Bolzano arrivato a Porto Rotondo per lavoro e di cui si sono perse le tracce dal 14 maggio.
Di lui restano le immagini del sistema di videosorveglianza del residence in cui alloggiava che, una quarantina di minuti dopo, l’avevano ripreso con un estintore in mano e poi le immagini che lo ritraggono al porto intorno alle 21 di quella stessa sera. Nel giardino del residence erano state ritrovate le buste della spesa e i documenti, mentre i suoi vestiti erano stati rintracciati lungo il tragitto tra l’alloggio e il porto. La sera della scomparsa, alle 20, il giovane aveva parlato al telefono con la madre, poi non si è saputo più nulla.
Dopo la notizia del ritrovamento del cadavere in mare, sono arrivati in Sardegna i parenti di Fabrizio, ma per accertare che il cadavere rinvenuto domenica mattina sia il corpo di Rocca, bisognerà attendere l’infallibile test per la comparazione del Dna.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tempio e dal dirigente del commissariato di Polizia di Olbia Fernando Spinnici, proseguono a tutto campo.
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