Il Caso del “Generale Roberto Vannacci”, destituito dal suo incarico
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REDAZIONE – Roberto Vannacci, 55 anni, già a capo dei paracadutisti della Folgore e fino ad oggi alla guida dell’Istituto geografico militare, è finito al centro delle polemiche per il suo libro dal titolo «Il mondo al contrario».
…In cui parlando di omosessuali e coppie gay scrive: «Normali non lo siete, fatevene una ragione!» E ancora: «La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali».
Parlando della legittima difesa, il generale specifica anche nel testo: se un ladro entra in casa «perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani… se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?».
Dopo queste dichiarazioni pubbliche del Generale Vannacci, il Ministro Crosetto ha denunciato quanto contenuto nel libro del generale parlando di «opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto».
La replica del Generale, su Rete4: «La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri. Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale – ha poi aggiunto – però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone. L’odio è un sentimento, come l’amore e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno – ha ancora precisato – Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone».
«Ricordo a tutti – interviene il senatore Simone Pillon (Lega) – che il codice militare (D.lgs. 66/2010 vigente dal 27.03.2012) prevede all’art. 1472 la Libertà di manifestazione del pensiero da parte dei militari in servizio. Ecco il testo:
- I militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.
- Essi possono, inoltre, trattenere presso di sè, nei luoghi di servizio, qualsiasi libro, giornale o altra pubblicazione periodica.
- Nei casi previsti dal presente articolo resta fermo il divieto di propaganda politica.
Voglio vedere – conclude Pillon – come faranno a giustificare la destituzione del generale Vannacci.»
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