Il Covid in Sardegna non allenta la morsa: posti letto finiti, Ospedali nel caos
.
L’Allarme dei Medici
.
CAGLIARI – Non allenta la morsa del Covid sull’Isola, e il sistema di emergenza del sud Sardegna, con la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, va in tilt.
Lo segnala oggi il quotidiano L’Unione Sarda.
Ieri lunghe file di pazienti “parcheggiati” nelle ambulanze sotto il sole, fuori dagli ospedali, in attesa dell’esito del tampone, con medici e operatori del 118 sotto stress. La situazione è complicata: il Binaghi e il Santissima Trinità, gli unici due ospedali in grado di accogliere i malati di coronavirus, non hanno un letto libero. Al Santissima Trinità si corre ai ripari chiudendo i “reparti normali” per destinarli ai pazienti Covid, e al Brotzu si fa un salto indietro sino a gennaio con l’istituzione di un “repartino” dedicato.
Attualmente ci sono 168 pazienti con il virus ricoverati (90 al Binaghi e 78 al Santissima Trinità), il 93% non è vaccinato e l’età media è 50 anni.
Nel frattempo l’assessorato regionale alla Sanità (Mario Nieddu) corregge il tiro e cerca di far rientrare sul nascere le polemiche sulle terapie domiciliari anti Covid inviate nei giorni scorsi ai medici di medicina generale della Sardegna ma non validate né dal Ministero, né dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Nella casella di posta certificata dei medici di famiglia dell’Isola è infatti arrivata ieri mattina una seconda mail su richiesta dell’assessore e del direttore generale dell’Assessorato alla Sanità in cui si precisa che “l’invio della relazione, contenente i protocolli adottati in varie regioni italiane, è avvenuta per puro scopo divulgativo e non certamente impositivo”.
Una nota che non ha però calmato le acque, anzi ha convinto il sindacato dei medici Fimmg ha sollevare ufficialmente il caso. “Proporre ufficialmente, anche solo scopo informativo, protocolli terapeutici alternativi – spiegano i camici bianchi – peraltro neppure approvati, rischia di far scricchiolare l‘affidabilità del sistema di assistenza domiciliare”.
Insomma: secondo i medici non dovrebbero essere poste alternative, vaccinarsi mai come ora diventa necessario.
.
.
.