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Il Dott. Vincenzo Bifulco, risponde all’On.le Dario Giagoni sull’Ospedale di La Maddalena

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LA MADDALENA – Dopo la pubblicazione della nota stampa (vedi) da parte dell’on.le Dario Giagoni – consigliere regionale della Lega, con la quale ha contestato le dichiarazioni del suo collega Roberto Li Gio (M5S) – di seguito pubblicate, – dalla sua pagina Facebook interviene il Dott. Vincenzo Bifulco, primario della Radiologia della ASSL Olbia:

Egregio on.le Giagoni… mi permetta di dissentire… mi dica dove sono i nuovi due medici che arriveranno in radiologia. (Fa capire che non è neanche a conoscenza di come funziona ed è strutturata la radiologia di Olbia La Maddalena con la politica della rotazione dal 2013. Al massimo potrà affermare che in pochi mesi andranno via 5 radiologi da Olbia trasferiti verso aou e conti e in quiescenza. Con gravi ripercussioni sulla funzionalità della radiologia di Olbia e La Maddalena.

Mi faccia i nomi dei due radiologi destinati a La Maddalena.

La tac imminente sarà nei suoi sogni, la gara non è ancora terminata e occorreranno ancora almeno quattro mesi per l’aggiudicazione e l’installazione. Il mammografo, l’ha dimenticato…ha poca importanza per la prevenzione di 800 donne l’anno.

La telemedicina del PS se viene o si fa informare è addirittura disinstallata dopo i selfie del Sindaco e avete il coraggio di chiamarla telemedicina, denota mancanza di conoscenza tecnica e medica.

Nel frattempo ci invii del toner per poter dare il referto ai pazienti e delle lenzuolina di carta per svolgere con igiene le indagini…

La campagna elettorale è terminata da oltre 2 anni ed è ora che facciate qualcosa oltre che dare le colpe alla vecchia Giunta. Avete promesso e vinto la tornata elettorale con la correzione della rifogna. La vostra non puzza neanche di fogna ma di morte .

Si informi, onorevole. prima di fare figuracce… se vuole le faccio una radiografia… la tac non posso… di tutto quello che non va a La Maddalena e tutte le balle che continuate a voler propinare.

Tutto quel che scrivo è certificabile… venga, l’accompagno e facciamo un confronto reale non da favole raccontate.

Buona serata.

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L’agonia del Paolo Merlo abbandonato al suo destino

La Maddalena, 29 nov 2021 – “Questa mattina ho effettuato un sopralluogo. Ho presentato un’interrogazione urgente:

Quale futuro per la struttura? la Regione risponda

La sensazione di trovarsi in una struttura completamente abbandonata a se stessa è avvolgente fin dai primi passi all’interno dell’ospedale Paolo Merlo. Una struttura che ho visitato oggi, a distanza di dieci mesi da un mio precedente sopralluogo, e che ritrovo in condizioni nettamente peggiorate, direi piuttosto, disperate.

Lo smantellamento in atto è palpabile, ed è evidente che il funzionamento di questa macchina sconquassata è garantito esclusivamente dallo spirito di sacrificio e dal grande senso di umanità dei medici che fanno il possibile e l’impossibile per salvare vite umane.

Gli esponenti di Giunta e maggioranza in Consiglio regionale affermano di essersi battuti per l’apertura di un Punto Nascita a La Maddalena, ma oggi, possiamo affermare con certezza che si è trattato di un altro specchietto per le allodole, in quanto questa struttura non può essere nemmeno paragonata ad un ospedale.

Stamane ho effettuato una visita ispettiva al Paolo Merlo sulla cui base depositerò di un’interrogazione urgente per conoscere quali siano i programmi della Regione per l’ospedale maddalenino.

Rispetto all’inizio dell’anno la situazione è gravemente peggiorata. Da metà luglio, inoltre, è stato chiuso dalla sera alla mattina il reparto di Medicina che poteva contare su 23 posti letto. Un intero reparto perfettamente funzionante ancora “temporaneamente chiuso“.

A preoccupare maggiormente sono le condizioni di inadeguatezza del Pronto Soccorso, in cui, i medici, soltanto cinque, sono costretti a trasferire i pazienti in pericolo di vita, senza poter agire, per mancanza di anestesisti e di strumentazione adeguata. Si fa sentire la mancanza di un’ambulanza medicalizzata, che potrebbe alleggerire i problemi. Invece i medici possono soltanto chiamare l’elisoccorso, accompagnare i pazienti verso altri ospedali e pregare che arrivino in tempo.

Gli anestesisti in servizio sono tre, ma soltanto sulla carta, perché di fatto ad operare in pianta stabile è soltanto uno. Ancora: il laboratorio analisi è privo di tecnici, il macchinario per le analisi di laboratorio è temporaneamente fuori servizio, e se prima vi si potevano effettuare 80 tipi di analisi, ora soltanto 18.

Come se non bastasse, chi lavora nel laboratorio deve tollerare allagamenti all’ordine del giorno, poiché l’acqua affiora dal pavimento con i forti temporali nel periodo invernale.

Inoltre, manca un mammografo, manca la Tac, che, vecchia di 14 anni, non può essere utilizzata, ma mancano persino il toner e la carta. Per questo chiedo al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu di comunicare quali siano le loro intenzioni in merito al futuro di questo ospedale. Non possiamo tollerare che queste condizioni di lenta agonia proseguano. Qui i medici non solo non hanno certezza del domani, ma neanche dell’oggi.”

Roberto Li Gio (M5S)

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