Il Punto nascite non aprirà
da l’Unione Sarda
Così ha deciso la ASL di Olbia
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da La Nuova Sardegna
Il punto nascite resta chiuso
L’unica speranza è la concessione di una deroga della Regione. Pedroni: «Basta con le promesse»
LA MADDALENA – Il punto nascita dell’ospedale “Paolo Merlo” non riaprirà. A meno che non venga concessa una deroga al servizio. In un recente incontro in Comune, il commissario della Asl gallurese, Paolo Tecleme, ha prospettato a sindaco, amministratori e consiglieri di opposizione un quadro poco rassicurante.
«L’azienda sanitaria garantirebbe solo un servizio di emergenza – spiega il portavoce di minoranza del gruppo Il Vento che cambia Gaetano Pedroni -, con la disponibilità quotidiana di un anestesista, un pediatra e un’ostetrica. Proposta che non prevede il ricovero della puerpera a causa dell’assenza del personale sanitario reperibile nelle ore notturne, sarebbe dunque costretta al trasferimento a Olbia».
Il servizio era stato soppresso in via provvisoria con un atto aziendale, proprio a causa dell’assenza temporanea del personale di ostetricia. «Rimarrà invece chiuso per mancanza dei requisiti standard di sicurezza», sottolinea Pedroni a nome del gruppo. «La proposta del solo servizio di emergenza, che prevede il trasferimento a Olbia delle mamme in procinto di partorire è stata respinta dal sindaco, Luca Montella in primis – dichiara Pedroni – assieme al nostro gruppo di minoranza». Durante l’incontro col dirigente della Asl sono emerse alcune lacune del punto nascita. «Prima tra tutte la mancanza di un centro trasfusionale – dice Pedroni, che ha partecipato alla riunione dietro invito del sindaco, Luca Montella –.
E di un numero minimo di parti, che non garantirebbero la sicurezza del servizio». Contro questa politica aziendale i consiglieri del “Vento che cambia” propongono una presa di posizione dell’intero Consiglio comunale, indirizzata all’assessorato regionale alla sanità. «Perché delle buone intenzioni che abbiamo sentito sinora riscontriamo purtroppo soltanto elementi negativi e ulteriori tagli, La strategia di considerare i costi dell’insularità un disavanzo per i bilanci aziendali, così come abbiamo dovuto udire dal commissario, non è accettabile», sottolineano. Afferma infine Pedroni: «Ci appelliamo all’assessore comunale alla Sanità, Massimiliano Guccini. Come incaricato alla comunicazione dal gruppo di maggioranza, con la stessa celerità con cui fornisce informazioni su questioni ben meno importanti di questa, come mai non ha fatto trapelare nulla sull’esito dell’incontro col commissario della Asl? Magari farebbe meglio ad occuparsi più del settore sanitario e a non perdere tempo con quello della comunicazione».
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