Il Rapporto Gimbe: “In Italia Aumentano i contagi, +12,9% in terapia intensiva”
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(GIMBE) – Nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe nel periodo 27 ottobre-2 novembre, si evidenzia un aumento dei nuovi contagi da Covid-19 (+16,6%) e dei ricoveri (14,9%). S’inverte anche la tendenza delle terapie intensive che registrano un +12,9% di ingressi.
Una sostanziale stabilità si registra invece per quanto riguarda i decessi (+3,2% di cui 15 riferiti a periodi precedenti). “Nell’ultima settimana – sottolinea il prof. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente“. L’aumento della circolazione virale è ben documentato dall’incremento registrato nelle ultime due settimane sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 8,2%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,3%) .
In tutte le regioni, tranne Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e 43 province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Veneto tutte le Province superano tale soglia, ma la provincia di Trieste fa registrare 376 casi per 100.000 abitanti.
Diminuiscono ancora i nuovi vaccinati contro Covid-19 che scendono a circa 20mila al giorno. Il report registra infatti un calo del 5,1% del numero di somministrazioni (1.066.374) con una media mobile a 7 giorni di 134.604 dosi al giorno. Dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, il numero dei nuovi vaccinati nelle ultime due settimane – evidenzia il report – è crollato prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%). Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre il 76,2% – evidenzia il monitoraggio Gimbe – appartengono a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa. Il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dello 0,6% nella fascia anagrafica 12-19, dello 0,4% nelle fasce anagrafiche 20-29 e 30-39, dello 0,3% nella fascia 40-49, dello 0,2% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,1%.
Rispetto alle persone ancora da vaccinare – sottolinea il Report di Gimbe – preoccupano in particolare gli oltre 2,7 milioni di over 50, a elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, e gli oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19 che riducono la sicurezza nelle scuole. Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 73,5% della fascia 12-19.
Negli over 60 l’efficacia del vaccino sulla malattia grave si conferma molto elevata, ma in lieve e progressiva diminuzione. “Questi dati – afferma Cartabellotta – confermano le indicazioni alla dose booster alle categorie a rischio identificate dal ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione“. La platea vaccinabile con la terza dose ad oggi è costituita da 883.460 persone per la dose aggiuntiva, da 5.131.130 persone per la dose booster e da circa 748mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson per i quali è consigliato il richiamo.
Al 3 novembre sono state somministrate 1.691.819 terze dosi di cui 277.975 dosi aggiuntive e 1.413.844 dosi booster, con una media giornaliera di 39mila somministrazioni. Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le dosi aggiuntive è del 31,5% con nette differenze regionali: dall’1,8% della Valle D’Aosta al 99,1% della Toscana. La copertura nazionale con dose booster è invece del 27,6% anche qui con notevoli differenze tra le Regioni: dal 10,2% della Calabria al 67,1% del Molise.
Sulla base della platea vaccinabile con dose booster restano ancora da somministrare, ad oggi, oltre 3,71 milioni di dosi alle quali si aggiungeranno progressivamente gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale nei mesi di maggio e giugno: in particolare entro fine anno saranno 7,4 milioni i candidati alla terza dose, pari a circa 800.000 somministrazioni settimanali. A questi vanno aggiunti circa 748mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson entro fine giugno, per un totale di oltre 12 milioni di persone da coprire con la dose di richiamo.
“Anche se questi numeri potrebbero essere leggermente sovrastimati – afferma Cartabellotta – in quanto includono anche i vaccinati che nel frattempo hanno contratto l’infezione o sono deceduti, è indispensabile accelerare la somministrazione delle terze dosi, che implica una grande sforzo organizzativo. Infatti, per mantenere questo ritmo, con la chiusura di numerosi grandi hub vaccinali, accanto alla prenotazione volontaria, è fondamentale – conclude Cartabellotta – implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie“.
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