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In 1000 dicono no ai tagli sull’isola

La Nuova Sardegna

A La Maddalena Flash Mob partecipata organizzata dal Gspc 

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LA MADDALENA – Il sit-in nel parcheggio superiore dell’Opera Pia di fronte all’ospedale Paolo Merlo ha visto la presenza di quasi un migliaio di persone. In realtà gli organizzatori se ne aspettavano molti di più vista la delicatezza dell’argomento: la riforma sanitaria che rischia di cancellare l’ospedale Paolo Merlo.

Il gruppo sociopolitico cristiano, promotore dell’iniziativa, ha ringraziato quanti hanno voluto manifestare attenzione e preoccupazione per il possibile taglio.

Il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta ha confermato «che la Regione non si tirerà indietro e andrà avanti con i tagli». Le certezze arriveranno questa mattina alle 11, quando l’assessore Luigi Arru sarà alla Maddalena.

Vincenzo La Cava, del Gspc, ha ringraziato per la sua presenza l’ex sindaco Giuseppe Deligia che negli anni Settanta si battè per l’ospedale che allora si chiamava Crespellani, ma anche i primi cittadini di Tempio, Calangianus, Santa Teresa di Gallura, Sant’Antonio, Palau e la Maddalena, oltre alle tante persone non della Maddalena che hanno voluto manifestare la loro vicinanza ai maddalenini. «Bisogna salvare il nostro ospedale a ogni costo – afferma La CavaAnche perché, mentre noi siamo qui a parlare, gli altri hanno già programmato il nostro futuro senza interpellarci». La cittù chiede che venga garantito alla Maddalena quanto previsto per le isole minor. «Isole, quindi circondate dall’acqua. Per raggiungere la terra ferma in alcuni orari necessitano più di 80 minuti. Isole che per raggiungere l’ospedale più vicino servono 2 ore e 2 ore sono contro quanto prevede la legge Balduzzi».

In tanti che hanno preso la parola hanno puntato il dito contro la Regione, colpevole di voler affondare il Paolo Merlo nonostante i numeri dicano che sia una realtà sanitaria viva. 5600 giorni di ricovero, 500 prestazioni oncologiche, 6300 accessi al pronto soccorso.

Più che accorata e condivisa la richiesta di tenere in piedi il punto nascite, destinato alla soppressione secondo la Regione.

Compatto il fronte dei cinque sindaci che hanno partecipato alla manifestazione e dura la critica alla Regione «che fa orecchie da mercante per non dare quello che la nostra isola merita. Gli altri ospedali più piccoli di La Maddalena hanno avuto le loro deroghe sia per il punto nascite che per tutti gli altri reparti».

Ora cresce l’attesa per la visita dell’assessore Arru a cui spetterà il difficile compito di comunicare alla popolazione le intenzioni della Regione in materia di tagli.

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