Indipendentisti di Sardigna Natzione a Caprera contro Garibaldi
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Presidio di Sardigna Natzione davanti al Monumento
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LA MADDALENA – La storia si ripete. Così avevano fatto anche con gli Americani della Base di Santo Stefano: Senza mai chiedere le opinioni della popolazione locale, ancora una volta – con arroganza – si permettono di sbarcare sull’Isola e di contestare la Storia… le abitudini, le tradizioni e le volontà del popolo maddalenino.
Nella giornata di ieri, sabato 14 settembre, una rappresentanza di Sardigna Natzione Indipendentzia, capeggiata dal suo leader Bustianu Cumpostu, si è presentata in sordina a Caprera, davanti al Museo Garibaldino, per manifestare contro il generale Giuseppe Garibaldi.
Una presenza, questa, non gradita al popolo maddalenino.
“La storia del popolo sardo è stata nascosta, oscurata attraverso processi di autoidentificazione di miti che non ci appartengono e che sono nemici della nostra storia, come Garibaldi“.
Così ha detto all’ANSA il leader di Sardigna Natzione Indipendentzia, Bustianu Cumpostu.
La storica figura dell’indipendentismo sardo e numerosissimi militanti del movimento di cui è fondatore e guida, hanno manifestato di fronte al monumento dell’eroe dei due mondi a Caprera, nell’arcipelago di La Maddalena.
“Abbiamo fatto un presidio per informare i turisti che arrivano a visitare il monumento e abbiamo spiegato bene che non abbiamo niente di personale contro la figura di Garibaldi, sebbene non ne condividiamo l’operato, ma che critichiamo soprattutto l’uso che ne è stato fatto – spiega Cumpostu – La storiografia italiana ha fondato sulla figura di Garibaldi un Risorgimento nazionale che nascondeva conquiste, annessioni, stragi e stermini come qualsiasi altro allargamento di confini, il suo mito è servito ai Savoia per allargare i propri confini conquistando altri Stati, come il Lombardo Veneto o le Due Sicilie“. Questa è la posizione di Sardigna Natzione Indipendentzia.
Superare questa scarsa conoscenza per la storia sarda e per i suoi miti è il prossimo passo da compiere. “Vogliamo che venga fuori quanto è stato fatto per imporci l’appartenenza alla storia inventata di una nazione inventata – annuncia Cumpostu – perciò attaccheremo tutte le basi delle agenzie di italianizzazione forzata“. Non solo monumenti come quello di Garibaldi, ma “anche la Soprintendenza, che si fa proprietaria dei beni culturali sardi e che per trent’anni ha tenuto in prigione i Giganti di Mont’e Prama perché non sapevano dargli una interpretazione e la prossima volta toccherà alla scuola, altro strumento di integrazione forzata, imposta“, conclude Cumpostu.
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