Intimidazioni agli amministratori locali. “La Sardegna 5^ in classifica”
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(ANSA) – Nel 2020 in Italia sono stati 465 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza diretti a sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministrazioni regionali e dipendenti della Pubblica amministrazione. Il dato emerge dal decimo rapporto “Amministratori sotto tiro” di Avviso Pubblico, presentato ieri.
Una media di 9 intimidazioni a settimana, una minaccia ogni 19 ore.
La Sardegna in questa triste classifica si posiziona al quinto posto, con 21 casi.
In Italia sono ben 89 le province coinvolte, il dato più alto mai registrato in 10 anni di monitoraggio e per il quarto anno consecutivo è la Campania a far registrare il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 85 casi censiti (92 nel 2019). Seguono appaiate Puglia e Sicilia con 55 atti intimidatori, che fanno segnare un evidente calo rispetto al 2019, rispettivamente del 23 e del 17 per cento. In discesa anche la Calabria (38 casi rispetto ai 53 del 2019), che prosegue un trend iniziato da alcuni anni, che si colloca al 4° posto. La Lombardia si conferma la regione più colpita del Nord Italia (37 casi, nove in meno del 2019), seguita dal Lazio (36 casi, stabile).
Destinatari di minacce e intimidazioni si confermano gli amministratori locali (60% dei casi, +4% rispetto al 2019). Tra questi, in particolare i sindaci (63%), seguiti dai consiglieri comunali (23%), assessori (8%) e vicesindaci (5%). In un numero esiguo di situazioni (1% dei casi) a finire nel mirino sono stati presidenti del consiglio comunale o di commissioni insieme a consiglieri municipali. C’è poi il personale della Pubblica amministrazione (25% dei casi), seguito dai candidati alle elezioni amministrative (6%), gli amministratori regionali e provinciali (5%, in aumento) e gli ex amministratori (4%).
In particolare si segnalano le intimidazioni rivolte a diversi presidenti di Regione:
- Christian Solinas (Sardegna)
- Attilio Fontana (Lombardia)
- Alberto Cirio (Piemonte)
- Giovanni Toti (Liguria)
- Luca Zaia (Veneto)
- Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna)
- Nello Musumeci (Sicilia)
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