La Battaglia di La Maddalena. Celebrazione Solenne a Moneta
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LA MADDALENA – Con l’8 settembre la Sardegna ebbe per una manciata di giorni un ruolo strategico dirimente per le future sorti del conflitto. La flotta militare italiana per sottrarsi alla cattura si è spostata dai porti di Genova e La Spezia, diretta all’arcipelago de La Maddalena, in quel frangente la base italiana più importante e più attrezzata e armata di tutto il Mediterraneo, per poi raggiungere Brindisi dove si stava rifugiando la famiglia reale.
Il pomeriggio del 9 settembre, nel Golfo dell’Asinara, dopo il rifiuto di cedere ai tedeschi del numero uno della Marina militare italiana, l’ammiraglio Carlo Bergamini, l’intero convoglio militare con la Corazzata Roma e due cacciatorpedinieri, venne bombardato e affondato. (Vedi).
Tra le quasi 1.400 vittime c’è anche Bergamini.
Tra il 9 e il 13 settembre, reparti d’assalto tedeschi occuparono La Maddalena, ma la ferma opposizione dei reparti della Marina Militare, dell’Esercito e dei Carabinieri permise di fermare l’attacco tedesco, sacrificando – purtroppo – 28 eroici uomini e 42 feriti – (Vedi).
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La cerimonia solenne
Venerdi 13 settembre u.s., è stato inaugurato a Moneta, nei pressi dell’ex Arsenale Militare di La Maddalena, il Monumento in ricordo dei caduti di questa Battaglia, presieduta dal sindaco di La Maddalena Avv. Luca Montella, con le massime autorità civili e militari, con la banda della Brigata Sassari, il Picchetto d’Onore Interforze composto da Marinai, Soldati e Carabinieri, rappresentanti dell’Unità Navale e dei vari Comuni dei militari caduti in battaglia con i relativi gonfaloni, le associazioni d’arma, il rappresentanti del comitato celebrativo “Capitano di Vascello MOVM Carlo Avegno”, esponenti della società civile e delle sezioni ANPI sarde e della direzione Nazionale.
Per valutare l’importanza dell’evento basti pensare che la Santa Messa è stata officiata dal vescovo di Gallura, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Il Monumento in ricordo dei caduti della “Battaglia di La Maddalena” – avvenuta tra il 9 e 13 settembre 1943 – è stato progettato dall’architetto Almo Bramucci, ed è un opera maestosa per dimensioni e composta in cemento e ferro; esso rappresenta sullo fondo il profilo del Molo Carbone, all’interno dell’arsenale militare (bombardato il 10 aprile 1943), in secondo piano è raffigurata la tragedia dell’affondamento della Corazzata Roma e davanti le sagome stilizzate di un gruppo di combattenti contro l’esercito hitleriano.
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