
La Rete Sanitaria Sarda

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CAGLIARI – (AGI) – Solo dopo estenuanti mediazioni sono stati sciolti i principali nodi della riforma:
- i posti letto per il Mater Olbia (indicato come ospedale e polo di ricerca privato di Olbia),
- il punto nascita alla Maddalena (peraltro “bocciato” dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, in quanto non raggiungere il numero minimo di 500 parti l’anno),
- la classificazione degli ospedali San Francesco di Nuoro e Nostra Signora della Mercede di Lanusei.
Alchimie e soluzioni “creative” definite dall’opposizione dei “bluff”, per usare un’espressione del segretario regionale dell’Udc Giorgio Oppi, ex assessore della Sanita’, hanno consentito di aggirare gli scogli su cui la maggioranza di centrosinistra ha rischiato piu’ volte di schiantarsi in Aula.
La questione del Mater Olbia e’ stata superata aumentando la flessibilita’ nella possibilita’ di incrementare i posti letto assegnati ai privati: il limite massimo per disciplina, inizialmente previsto al 4%, e’ stato innalzato al 6%. L’assessorato regionale della Sanita’ potra’ anche modificare il mix pubblico-privato di discipline assegnate riconvertendo i posti letto esistenti o programmati, senza variarne’ il numero totale per disciplina e garantendo il miglioramento degli indici di attivita’.
Quanto alla Maddalena, e’ passato un emendamento di sintesi che impegna l’assessorato regionale della Sanita’ a presentare richiesta di deroga al ministero della Salute per il mantenimento del punto nascita all’ospedale Merlo, che altrimenti dovrebbe essere chiuso. Il testo, inoltre, prevede un piano specifico di emergenza per le urgenze ostetriche e un percorso nascita “in grado di prendere in carico ciascuna gravidanza e di valutarne il rischio ostetrico, permettendo che il parto avvenga nello stesso stabilimento“.
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L’intervento finale dell’on.le Pierfranco Zanchetta, in consiglio regionale, dopo l’approvazione della legge sulla rete sanitaria
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