L’assalto dei migranti in Sardegna. Scoppia la polemica, i sindaci: “Abbiamo paura del Covid”

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CAGLIARI (L’Unione Sarda) – Il bilancio aumenta velocemente ma finora sono 430 i migranti arrivati nel 2020 in Sardegna. Quattro gli sbarchi più consistenti, tre solo nel mese di gennaio. Poi il Covid ha bloccato tutto e adesso, tra allerta che cala in Italia ma soprattutto tempo che migliora, riprendono gli arrivi di persone in cerca di una vita migliore.

Sono 88 quelli approdati nell’Isola in 48 ore tra Sant’Antioco, Porto Pino, Carloforte, Teulada e Chia. Per impedire che i migranti sparissero, nel litorale di Chia sono arrivati i carabinieri di Sarroch, Pula, Domus de Maria, Pirri e Stampace: tutti gli algerini sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Monastir dove osserveranno il periodo di quarantena.

E dopo la polemica di chi invoca l’utilizzo di navi militari per fermarli e pattugliare il tratto di mare fra la Sardegna e le coste dell’Algeria, anche gli amministratori locali si dicono preoccupati dal rischio contagio visto che i migranti provengono tutti da una zona dove in queste ore il numero dei malati di Covid-19 continua a salire:

  • Il sindaco di Domus de Maria, Concetta Spada, teme che sia solo l’inizio…
  • Per Daniele Serra, primo cittadino di Teulada, bisogna evitare gli arrivi nelle spiagge affollate…

Ma perché queste persone non vengono rispedite subito in Algeria?

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