L’iperbarica rimane a La Maddalena
Nonostante la recente Delibera della ASL di Olbia
che prevede lo smantellamento del Servizio
A che gioco stiamo giocando?
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LA MADDALENA – E dopo la chiusura del Punto Nascite, con la Delibera n. 1064 del 28 ottobre 2016 con oggetto Programma biennale degli acquisti di beni e servizi, a firma del Commissario Paolo Tecleme, la Asl di Olbia ha deciso il trasferimento della camera iperbarica, dall’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena al presidio ospedaliero di Olbia. Il costo previsto per questo trasferimento è stimato in €. 250mila.
La nuova camera iperbarica era stata consegnata nell’agosto del 2013 e sostituiva la precedente fatta installare dal Prof. Romeo Milani. Un macchinario di ultima generazione in grado di trattare 10 pazienti alla volta, di circa 17 tonnellate di peso, sei metri di lunghezza, 30 di larghezza, costata alla Asl oltre 650mila euro.
Nel 2012, la vecchia camera iperbarica “Galezzi” ancora ben funzionante, di cui oggi si sono perse le tracce, aveva effettuato 19 trattamenti in urgenza, di cui 5 intossicazioni da monossido di carbonio, 255 trattamenti in regime di ricovero e 1095 trattamenti a pazienti esterni e 426 medicazioni.
L’assessore comunale alla Sanità Massimiliano Guccini, impegnato con difficoltà in una aspra battaglia in difesa del Paolo Merlo, sollecitato dalla cittadinanza e dalle opposizioni consigliari ad una rivolta, questa volta chiede aiuto al consigliere regionale Pierfranco Zanchetta: «Nonostante le numerose rassicurazioni dell’assessore Luigi Arru e la prospettiva del distretto insulare, il commissario straordinario Tecleme sta attuando un piano di smantellamento del nostro ospedale e sollecita tutti a partecipare alla manifestazione popolare prevista per il 12 novembre p.v. ». In particolare, Guccini, chiede a Zanchetta un aiuto affinchè la Regione non comprometta la Sanità maddalenina con questi dannosi tagli.
Il progressivo smantellamento dell’ospedale che va avanti da circa 10 anni, dopo il pensionamento del Prof. Milani, trovava la sua prima occasione nel chiudere la chirurgia, e poco dopo anche l’ostetricia con la ginecologia, tenuta in piedi grazie ad alcuni medici volenterosi; anche la pediatria veniva abolita e il punto nascita, cancellato di recente con un colpo di spugna della ASL, per agevolarne la chiusura, addirittura, ha preferito ricoverare le mamme maddalenina, in imminente attesa, in un lussuoso Hotel di Olbia… sempre a spese nostre.
A La Maddalena, dunque, secondo la Asl e la Regione, è stato deciso che bisogna avere una salute di ferro; contrariamente, bisognerà andarsi a curare ad Olbia, sperando di non avere un infarto o una patologia grave da non riuscire nemmeno a salire sul traghetto.
A differenza di chi vive a Palau o ad Arzachena, infatti, i maddalenini che dovranno affrontare il viaggio della speranza, a queste difficoltà dovranno aggiungervi anche i 20/25 minuti di traghetto… con mare calmo?
Ma con una nota a sorpresa, nonostante l’ultima delibera della As di Olbia, l’on.le Piefranco Zanchetta, cancella ogni preoccupazione sull’iperbarica e sulla sua pagina di Facebook, scrive: “La camera iperbarica rimane al “Paolo Merlo”, non si sposta dalla Maddalena. Anzi, la ASL è impegnata nel renderla più funzionale compreso il potenziamento di altri servizi. L’ipotesi di uno spostamento (contenuto nella delibera di programmazione della ASL2) rimane una mera ipotesi senza codice di priorità. La definizione degli assetti strutturali dei presidi ospedalieri rientra nella nuova organizzazione della rete ospedaliera della Sardegna che ancora deve essere sottoposta all’esame del Consiglio regionale. Confermo, dunque, anche a seguito delle verifiche fatte con l’assessore Arru e il commissario Tecleme, la permanenza presso il nostro ospedale della camera iperbarica”.
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