Motoscafo sugli scogli a Porto Cervo. Indagato anche il comandante dello yacht della famiglia Berlusconi
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RASSEGNA STAMPA
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OLBIA – Salgono a due le persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Tempio Pausania per la morte del manager tedesco con passaporto britannico, Dean Kronsbein – (noto uomo d’affari con stretti legami con la Corona britannica, era Ceo della Ultrafilter GmbH, azienda medica fra le maggiori produttrici di filtri medicali e mascherine anti-Covid dell’intero Regno Unito) – dopo che il suo yacht Amore di 21 metrisi è schiantato sugli scogli nel golfo del Pevero, a Porto Cervo.
Lo rende noto la Stampa Nazionale.
Si tratta dei comandanti dell’Amore e della Sweet Dragon, l’imbarcazione di proprietà della famiglia Berlusconi che, insieme a un’altra barca battente bandiera maltese, ha prestato soccorso a Kronsbein e alle altre sei persone che si trovavano a bordo dell’Amore.
Le ipotesi di reato contestate sono omicidio colposo e lesioni.
Nell’urto sono rimaste ferite quattro persone, fra cui, in maniera grave, la moglie e la figlia dell’armatore. Quest’ultima è stata sottoposta questa mattina a un intervento chirurgico alla testa, nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. La moglie della vittima invece resta ricoverata al Giovanni Paolo II di Olbia, con politraumi e fratture, in condizioni stabili. Entrambe le donne saranno trasferite in una clinica privata in Inghilterra con un aereo medicalizzato appena le loro condizioni lo consentiranno.
Sul caso sta indagando la Guardia costiera di Olbia, coordinata dalla pm Enrica Angioni e del procuratore Gregorio Capasso.
Il comandante dell’Amore, cittadino italiano residente a Roma, ha raccontato di essere stato costretto a una virata repentina per evitare la collisione con la Sweet Dragon, che solcava le acque seguendo una rotta parallela alla barca di Kronsbein. Circostanza confermata anche da altre persone.
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo di Kronsbein, che sarà effettuata venerdì all’Istituto di medicina legale di Sassari.
La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Egidio Caredda, ha nominato un medico legale di fiducia che assisterà all’autopsia. Secondo i primi accertamenti, l’armatore, sbalzato in acqua dopo l’urto, sarebbe morto per arresto cardiaco. Era stato recuperato in vita ma privo di coscienza, poi il decesso mentre i soccorritori tentavano di rianimarlo sulla banchina del porto di Porto Cervo.
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