Ospedale. Emendamento dei Riformatori

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Dopo lo sgambetto a Zanchetta e Meloni:

Arru è irremovibile, non intende retrocedere

sul Punto Nascita di La Maddalena

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LA MADDALENA – Le bugie hanno le gambe corte. La deroga che avrebbe dovuto salvare il Punto Nascite di La Maddalena è stata solo una farsa dell’Assessore Arru che, addirittura, ha creduto di farla in barba anche ai suoi colleghi di maggioranza – Pierfranco Zanchetta e Giuseppe Meloni, ai quali – con maestria – aveva promesso di impegnarsi con una specifica richiesta di deroga al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin.

«La richiesta di derogaafferma Zanchetta dopo lo sgambetto di Arru – per quanto difficile da ottenere, avrebbe dovuto richiamare quella dall’Isola d’Elba per l’ospedale di Portoferraio: in quel punto nascita si registrano 160 parti all’anno ma è attivo perché tiene conto del disagio geografico. La decisione di non procedere, presa in autonomia da Arru ha scatenato la protesta delle neomamme e l’ira dei maddalenini, sollevando un polverone che poteva essere evitato se la richiesta fosse stata attuata e accompagnata da un’efficace azione di informazione e condivisione del nuovo modello di sanità e dei percorsi di sicurezza che si intendono garantire per La MaddalenaOggi Carloforte e La Maddalena sono distretti sanitari autonomi, ma lo sono ancora solo sulla carta. Agli standard di sicurezza devono seguire programmi sanitari affidabili che le realtà insulari devono ottenere in fretta. La Regione ha il dovere di intervenire subito e presentare il nuovo modello di sanità che intende calare sulle isole minori, compresa la riorganizzazione dell’ospedale Paolo Merlo, su cui dovrà esprimersi anche il Consiglio regionale in fase di approvazione della nuova rete ospedaliera della Sardegna».

Ed è così che all’assessore alla sanità Luigi Arru, alla fine, è caduta la maschera dell’inganno, ma senza ritegno alcuno è stato altrettanto chiaro e irremovibile: non intende presentare alcuna richiesta di deroga al Ministero per il Punto Nascita del Paolo Merlo.

Dopo l’interrogazione alla camera presentata dal deputato sardo Pierpaolo Vargiu, dalla quale è emerso il magico giochetto di Arru, ci riprovano ora i Riformatori Sardi – in opposizione – con un emendamento per salvare La Maddalena e Carloforte dalle mani irresponsabili della Regione: «Presenteremo un secondo emendamento in cui le mamme debbano recarsi fuori dalla Maddalena o Carloforte per partorire, solo a seguito di situazioni particolarmente a rischio e che, nella circostanza, le sia garantito il rimborso per tutte le spese sostenute. Riteniamo che il nostro emendamento possa dare una risposta concreta e immediata alle mamme maddalenine e ci auspichiamo che la nostra proposta venga votata all’unanimità dagli altri consiglieri regionali. Questa battaglia non può avere colore politico»

Così il coordinatore gallurese dei Riformatori – Giovanni Pileri, propone le sue iniziative sul c.d. modello “Hub e spoke” messo in campo dalla Regione, in cui – per la Gallura – viene indicato l’Ospedale di Olbia come Hub (cioè il centro medico principale e di eccellenza), dove dovranno convergere tutti i centri periferici di zona, come il Paolo Merlo di La Maddalena (definito Spoke), cioè il centro medico nel quale dovranno essere garantiti i servizi essenziali, come il Punto Nascita. «Per fare questo – sostiene Pileri – servono i fondi necessari per garantire un turn over del personale essenziale, che possa garantire la sicurezza del parto come l’anestesista, l’ostetrico, la pediatra e la ginecologo. Questo personale potrebbe arrivare anche da altre strutture ospedaliere così da rispettare le linee degli standard di sicurezza indicati dal Ministero, garantendo così anche un servizio 24 ore su 24 di anestesiologica, indipendentemente dal Punto nascite. L’emendamento che presenteremo, quindi,  prevede la copertura finanziaria con 1 milione di euro annui» .

Nel frattempo (dopo un recente fatto di cronaca…), si riapre anche la polemica sul servizio dell’elisoccorso ritenuto poco affidabile, soprattutto, per La Maddalena, zona particolarmente a rischio maltempo, che nella maggior parte dell’anno verrebe meno l’utilizzo del servizio aereo. Infatti, proprio alcuni giorni fa, un giovane di Fordongianus – in coma dopo una caduta – non è stato possibile assisterlo con urgenza perché l’elicottero non ha potuto alzarsi in volo proprio a causa del maltempo.

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“Le donne e i bambini hanno diritto alla sicurezza”

Le associazioni dei ginecologi Aogoi e Sigo intervengono sul tema della protesta contro la soppressione dell’ostetricia all’ospedale Paolo Merlo

(da La Nuova Sardegna) – Sul tema della protesta alla Maddalena contro la chiusura del punto nascita all’ospedale Paolo Merlo intervengono Elsa Viora, presidente nazionale Aogoi, e Giovanni Scambia, presidente Nazionale Sigo, due società dei medici ginecologi. «La gravidanza ed il parto sono eventi fisiologici nella vita di una donna ed è perciò indispensabile che ogni intervento assistenziale proposto alla donna in gravidanza sia preceduto da una valutazione accurata dei benefici e che sia accettato dalla donna. Crediamo sia essenziale fornire alle donne che abitano nell’isola La Maddalena alcune informazioni, non per fare terrorismo psicologico né per prendere le difese del Ministero, della Regione o del singolo partito ma perché è opportuno che le donne siano consapevoli ed informate correttamente delle condizioni di ‘non sicurezzà in cui si troverebbero a partorire», lo sostengono in un dichiarazione congiunta i medici e aderenti alle associazioni di ginecologia e ostetricia Aogoi e Sigo, in merito al punto nascita di La Maddalena.

«Sono necessarie ancora alcune precisazioni, pur partendo dal presupposto che la gravidanza fisiologica è definita come tale solo ‘a posteriorì, vi sono elementi che consentono di individuare fattori di rischio che devono indurci ad offrire alla donna un percorso assistenziale adeguato – hanno precisato – quindi con accertamenti addizionali, con l’intervento di figure professionali che abbiano competenze specifiche di quella patologia. Questi fattori di rischio possono essere presenti già prima o all’inizio della gravidanza oppure insorgere durante la gravidanza ed in questi casi è necessario attivare un percorso assistenziale adeguato. Purtroppo anche quando nessun fattore di rischio è stato evidenziato durante la gravidanza né è presente all’inizio del travaglio, eventi sfavorevoli inattesi e imprevedibili possono insorgere durante il travaglio o nelle prime ore dopo il parto. È vero, come spesso abbiamo sentito affermare in questi giorni, che questi eventi sono rari ma quando si verificano è indispensabile intervenire tempestivamente con risorse organizzative, umane e strumentali adeguate perché le conseguenze possono essere drammatiche».

«Per questo è essenziale poter garantire a tutte che donne in gravidanza, anche a quelle che abitano nell’isola La Maddalena, una assistenza adeguata durante la gravidanza ed il parto per consentire loro di partorire in sicurezza e garantire ai loro figli di nascere in condizioni di sicurezza. Il ‘problemà del punto nascita de La Maddalena non può né deve sottostare a logiche politiche o di costi economici ma deve essere affrontato considerando, prima di ogni altro aspetto, la sicurezza delle donne e dei bambini. Partorire in condizioni in cui i requisiti essenziali non ci sono, rappresenta un rischio per le donne ed i bambini e di questo la popolazione deve prendere coscienza».

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