
Parchi di La Maddalena e l’Asinara. “Annullati i decreti di nomina”
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Scontro nella maggioranza a Roma, Pichetto Fratin blocca le nomine
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REDAZIONE – Venti di guerra all’interno dei partiti di maggioranza del governo nazionale sulle nomine dei presidenti e dei commissari straordinari dei parchi nazionali dell’Asinara e di La Maddalena.
Lo rende noto il quotidiano L’Unione Sarda.
Il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha annullato il decreto di nomina che indicava come commissario de parco dell’Asinara, Gianluca Mureddu, biologo maddalenino già consigliere del consiglio direttivo del Parco di La Maddalena.
La “frittata” sembra aver rimesso in discussione tutto. In quota Fratelli d’Italia anche Emanuele Beccu, un’altra figura papabile, da un altro fronte interno, come possibile guida del Parco dell’Asinara. Il duello tra i due ha fatto saltare ogni decisione fino a mettere in discussione anche il parco di La Maddalena. In questo caso il nome del commissario, in base agli accordi, doveva essere indicato dal partito di Forza Italia. Nei giorni scorsi anche l’ex consigliere regionale Michele Ennas, in quota Lega, è stato escluso dalla nomina ministeriale dalla guida del Parco Geominerario storico ambientale. Il neo segretario regionale della Lega, infatti, sarebbe incompatibile perché ex amministratore regionale, e in base alla norma statutaria della Sardegna non può assumere incarichi pubblici per 18 mesi.
La partita rimane aperta. Ormai da cinque mesi.
Da quando, nell’agosto 2024, è scaduto l’incarico di Giovanni Cubeddu, l’ultimo commissario del parco dell’Asinara. In scadenza l’11 febbraio, questa volta c’è pure il direttore. «Si tratta di un fatto grave di cui è responsabile il Governo e la maggioranza di centrodestra che il Parco Asinara sia condannato all’ennesimo commissariamento di questi ultimi 9 anni mentre dovrebbe avere una soluzione definitiva che permetta una guida e una programmazione adeguata a quella che è una ricchezza del territorio del nord ovest e di tutta la Sardegna», commenta il deputato dem Silvio Lai.
L’Ente è dal 2016 senza presidente.
«Le responsabilità di questa assenza toccano tutti gli schieramenti – prosegue Lai – ma mentre nella legislatura precedente si sono succeduti 3 governi l’ultimo dei quali tecnico, ora c’è da due anni e mezzo un governo politico abilitato a definire con la Regione e le comunità locali una soluzione adeguata e all’altezza del compito della guida di un Parco Nazionale che è un unicum nel Mediterraneo». Per il parlamentare in questi anni di governo Meloni «il parco è diventato teatro indecoroso di una competizione interna ad un partito della maggioranza senza alcuna attenzione ad una soluzione definitiva e adeguata sul piano delle qualità politiche e professionali».
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