POLITICA

Passa la riforma della Rete Ospedaliera

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da La Nuova Sardegna

Tutti salvi gli ospedali della Sardegna

Accolte le richieste su Nuoro, La Maddalena,

il Mater Olbia e Lanusei

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CAGLIARI – Sul filo di lana è cambiato tutto o almeno molto nella rete ospedaliera. Così quello che sembrava impossibile fino a due giorni fa, all’improvviso s’è materializzato in Consiglio regionale.

Grazie al contributo di almeno tre maggioranze ibride, modulari, nate e disfatte, che si sono alternate fra vittorie e sconfitte, dentro un labirinto di emendamenti.

Ecco cronologia e sintesi:

  • Una trentina di consiglieri del centrosinistra – contrari solo i quattro della sinistra Mpd, più le astensioni di Campo progressista – ha votato insieme al blocco del centrodestra il via libera ufficiale al Mater Olbia che sarà.
  • Poco dopo, all’unanimità, in 52 hanno resuscitato il Punto Nascita della Maddalena: non chiuderà, sarà potenziato, con il sostegno continuo dell’ospedale pubblico della Gallura e del prossimo elisoccorso.
  • Infine, in tarda mattinata e a macchia di leopardo, sostenuto da una larga e inaspettata maggioranza, è passata anche la promozione sul campo degli ospedali di Nuoro e Lanusei. Il primo avrà sette super specializzazioni, neurochirurgia, cardiologia vascolare, rete ictus e traumi fra le altre, elevate al livello delle eccellenze di Cagliari e Sassari. Mentre Lanusei, nei fatti, non sarà solo una «base» della Rete, ma il «nodo centrale» dell’Ogliastra, con ad esempio anestesia e centro traumi, uguali a quelli degli ospedali più grandi di, Oristano e San Gavino.

Gli approfondimenti sul quotidiano La Nuova Sardegna di oggi.

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LA MADDALENA. “Il Punto Nascita resiste”

CAGLIARI – A volte e’ sufficiente una sola frase, per risolvere i problemi e spegnere le polemiche. È il caso del punto nascita dall’ospedale Paolo Merlo La Maddalena, uno dei punti critici della riforma sanitaria sarda, che oggi il Consiglio regionale ha di fatto riconosciuto all’interno della futura mappa degli ospedali dell’isola. Scongiurata dunque la chiusura, nonostante il punto nascita sia ben al di sotto della soglia nazionale di sicurezza legata ai parti annui.

A togliere le castagne dal fuoco nella maggioranza, e’ il consigliere del Pd Franco Sabatini, che ha proposto in aula un emendamento orale a quello depositato dal presidente della commissione Sanita’ Raimondo Perra (Psi), che gia’ aveva eliminato dal testo iniziale la parola “disattivazione” del punto nascita.

La modifica, approvata all’unanimita’, aggiunge alla frase finale “l’assessorato presentera’ la richiesta di deroga al ministero della Salute“, l’inciso “permettendo che il parto avvenga nello stesso stabilimento“.

Il punto nascita del Paolo Merlo non chiude e si permette di partorire nello stesso stabilimento il commento del consigliere dell’Upc Pierfranco Zanchetta.

Un primo importantissimo passo avanti su questa criticita’ che finalmente si sblocca, ma che mi impegna a proseguire nelle rivendicazioni per le aree insulari e disagiate.

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