Prepariamoci. Città al buio contro il caro bollette? Comuni sardi con l’acqua alla gola
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REDAZIONE – Dopo la pubblicazione del “Piano Nazionale di Contenimento dei Consumi”, le prospettive saranno quelle di vedere lampioni spenti e città al buio (con relativi problemi legati alla sicurezza), servizi tagliati (dagli impianti sportivi alle ludoteche, dagli asili alle mense), uffici chiusi e al freddo. Il caro-bollette e i rincari di gasolio e gas gonfieranno, e già lo stanno facendo, a dismisura i pagamenti delle amministrazioni comunali.
Lo segnala oggi L’Unione Sarda.
«Spegnere mezz’ora prima le luci degli uffici o il riscaldamento sono pannicelli sulla fronte del moribondo», evidenzia Emiliano Deiana, presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani della Sardegna.
In diversi Comuni della Sardegna, la bolletta energetica arrivata ad agosto ha fatto rabbrividire gli economi. Ad Oristano si è passati dai 181mila euro spesi in quel mese nel 2021 a 466mila versati pochi giorni fa. A Cagliari addirittura il conto è triplicato, salendo da 249mila a 611mila, a Sassari da 180mila a 312mila.
Il trend dei Comuni sardi al di sopra dei 20mila residenti – (ma vale chiaramente per tutti) – è in salita. Dal Municipio di Cagliari, per esempio, al primo settembre sono stati spesi già 3.678.448,76 euro, in tutto il 2021 erano 4.079.100,59 e se va bene il conto energia si chiuderà con 5 milioni e 300mila euro.
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(NDR – I Beati Fratelli Antonelli, da ora in poi, non potranno più lamentarsi se in via Pietro Susini – a La Maddalena, mancherà la Santa luce nei lampioni stradali… dovranno cominciare ad utilizzare le candele della Chiesa se vorranno vedere almeno la luce terrena…)
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