Problema Cinghiali. Uno scarica barile così sfacciato non si è mai visto
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LA MADDALENA: I cittadini sono veramente stanchi di essere trattati in questo modo: uno scarica barile così sfacciato non si è mai visto prima:
A fronte di una situazione di pericolo per tutta la comunità, qui si continua a fare statistica e raccontare cose del tutto irrilevanti che non importano a nessuno.
Per risolvere questo pericoloso problema dei cinghiali, che a quanto pare nessuno è in grado di affrontare, sono due le cose da fare:
- Raccogliere le firme e chiedere al Ministro dell’Interno di intervenire urgentemente… considerata la mancata azione del Comune e della Pubblica Sicurezza;
- Raccogliere le firme e chiedere di azzerare questo Ente Parco totalmente ineficace e incapace di agire.
Durante il Consiglio Comunale di ieri mattina, dopo la denuncia fatta dal consigliere di minoranza Gaetano Pedroni che chiedeva al Sindaco di intervenire su questa annosa e pericolosa situazione, l’assessore Claudio Tollis – (probabilmente nel convincimento di chiudere lì la questione…) – è intervenuto candidamente dicendo: “Io i cinghiali li ritrovo nel giardino di casa tutte le notti”… come se ciò fosse del tutto normale.
“Un video postato qualche giorno fa su Facebook – ha ribattuto Gaetano Pedroni, continuando nella sua istanza – mostrava una famigliuola di quattro cinghiali che tranquillamente a nuoto si spostava da La Maddalena a Caprera…: “
A questo punto, forse dovrà intervenire anche la Guardia Costiera?… ci domandiamo.
“Facciamo qualcosa – ha insistito Gaetano Pedroni – per esempio andiamo, anche ora, a manifestare davanti all’Ente Parco“.
Proposta – però – politicamente eclatante e mediaticamente non raccolta dal sindaco Montella, che si è manifestato molto prudente nell’esporsi in maniera clamorosa.
Forse… per non rischiare di perdere la faccia (o la Fascia?), si dovrà attendere che qualcuno si faccia male?
Tuttavia… il sindaco si è limitato a denunciare “l’assenza totale di Parco e Regione su questo problema è evidente” ed ha continuato dicendo: “Quest’anno la riduzione del numero di cinghiali non c’è stata. È tutto fermo, dalla Giunta Regionale precedente a quella attuale; ancora niente, nessuna azione almeno per ora”. Il sindaco ha poi precisato di non essere nelle competenze, perchè quello dell’abbattimento dei cinghiali non rientra nei compiti del Comune: “Possiamo fare solo una pressione politica!” – ha concluso.
(…magari – facendo a muina – qualche altra medaglietta politica si potrà certamente recuperare?)
Questo, invece, è il comunicato stampa – (direi al quanto scientifico e senza sostanza…) – appena emesso oggi dall’Ente Parco, che continua a raccontare di tutto e di più, facendo addirittura statistica e senza però preoccuparsi minimamente di proporre un’azione congiunta con il Comune – (competente in materia di pubblica sicurezza) – al fine di risolvere questo assai pericoloso problema dei cinghiali: chiedono però la collaborazione di tutti; ma non si capisce come la gente possa collaborare… se non imbracciare un fucile e cominciare a sparare per difendersi:
“Comunicato: Situazione delle procedure per l’eradicazione dell’ibrido di cinghiale dal territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena,
Come è noto il territorio del Parco subisce da decenni la presenza del cinghiale ibrido, specie invasiva, dannosa per l’ecosistema e fonte di potenziali pericoli per le persone.
L’Ente già dal 1999 e fino al 2018, ha intrapreso azioni di contenimento tramite catture e abbattimenti. La tabella mostra come, negli ultimi 8 anni, siano stati prelevati 730 capi con importante impegno di risorse, economiche, strumentali e soprattutto umane da parte dell’Ente.
Ad oggi il problema non è ancora risolto e anzi, da parte dell’opinione pubblica emerge il sentimento comune che la popolazione dei cinghiali sia invariata nel tempo o addirittura aumentata. Questo come si spiega?
Il proliferare dei cinghiali nell’Arcipelago è legato a diversi fattori ma i più importanti si possono ricondurre a tre:
- Se abbattimenti e catture non sono continui nell’arco dei 12 mesi, gli sforzi di prelievo annuali diventano vani.
- Se gli animali riescono a trovare cibo “innaturale” (crocchette, spazzatura, pane duro ecc.) prolificano a dismisura e diventano insostenibili per l’ambiente.
- Se vengono intraprese azioni di sabotaggio rispetto agli interventi dell’Ente (es. apertura delle gabbie) o reintroduzioni abusive di nuovi capi (anche nelle piccole isole) sarà sempre impossibile risolvere il problema.
Dunque, per giungere all’eradicazione serve una presa di coscienza e la collaborazione di tutti: l’Ente deve assicurare una continuità di prelievo e con l’ausilio delle forze di vigilanza disincentivare gli illeciti. L’Amministrazione comunale deve fare in modo di ridurre al minimo l’immissione nell’ambiente di scarti di cibo e arginare la pratica di alimentazione incontrollata degli animali liberi in natura. I cittadini dovrebbero collaborare e segnalare alle istituzioni i comportamenti scorretti dei pochi che favorendo il prolificare dei cinghiali danneggiano il quieto vivere dei residenti e dei turisti.
Ciò premesso si coglie l’occasione per informare che l’Ente sta lavorando, di concerto con le istituzioni regionali e statali, per realizzare un Piano di eradicazione definitivo e continuativo nel tempo per l’eliminazione del cinghiale dal territorio del Parco. Il Piano prevede l’alternanza temporanea tra abbattimenti e catture senza interruzioni nel tempo fino a completa eradicazione. I fondi a bilancio sono stati inseriti ed è sul tavolo anche la convenzione con l’Agenzia FORESTAS che si occuperà delle catture. Per quanto riguarda gli abbattimenti essi proseguiranno tramite i selecontrollori formati a suo tempo dall’Ente. Purtroppo la normativa attuale rende più difficile il prelievo con gabbie, decisamente più efficace rispetto ai soli abbattimenti; le difficoltà riguardano la gestione dei capi catturati con le gabbie che secondo le normative sanitarie non vanno trattati come cacciagione ma come animali allevati. Stiamo lavorando attivamente per risolvere, in modo da poter iniziare gli interventi quanto prima.
La gestione dell’intera problematica, che ci vede obbligati a seguire dei precisi iter normativi rispetto a cui non ci è consentita alcuna deroga, sarebbe e sarà più semplice nel momento in cui l’Ente riuscirà ad approvare il Piano del Parco, che anche sulla gestione dei cinghiali definirà competenze, compiti, obiettivi e strumenti.
Il Consiglio Direttivo sta lavorando anche in questa direzione, per portare a termine un lavoro già iniziato negli anni scorsi e quasi terminato, rispetto al quale si è accumulato un ritardo ventennale.
Nel frattempo, considerato comunque che siamo stati gli unici ad occuparci del problema e che, per la Legge, l’Ente Parco ha competenza sui cinghiali solo ed esclusivamente per limitare il danno ecologico, ribadiamo la necessità di una grande collaborazione da parte di tutti per affrontare il problema anche dal punto di vista della pubblica sicurezza, dell’igiene e dei comportamenti consoni alla convivenza, speriamo momentanea con questi animali………che non hanno di sicuro scelto spontaneamente di essere qui.
La Maddalena 21/05/2019 – Il Consiglio Direttivo dell’Ente.
Tabella Allegata:
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Ma possiamo continuare a farci governare da questa gente?
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