Protesta “Il Vento che Cambia” sul campo sportivo “Pietro Secci”

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LA MADDALENA – L’Amministrazione Comunale, nonostante il voto non favorevole delle opposizioni e i proclami social di alcuni di loro, fa sapere di aver stanziato – ieri in Consiglio Comunale – ben 470.000 euro per rifare completamente il manto erboso sintetico dello Stadio Pietro Secci e fare delle manutenzioni generali alla storica struttura sportiva.

Ad intervenire sulla questione, però, sono gli stessi consiglieri di minoranza Gaetano Pedroni, Arianna Carola e Adriano Greco – il Vento che Cambia – i quali replicano seccatamente, sostenendo: «Ci dispiace rilevare questo chiaro tentativo della maggioranza di veicolare un messaggio faziosamente inesatto. NON È VERO che la minoranza presente in aula abbia espresso un voto non favorevole. Le minoranze presenti in aula si sono astenute. L’astensione non è un VOTO CONTRARIO, è una presa d’atto che non esprime un giudizio negativo e che in termini politici non è una BOCCIATURA, come chi fa politica sa bene.

Che a distanza di un anno dalla fine mandato, la maggioranza si ricordi dei problemi del campo sportivo comunale Pietro Secci è un dato positivo. Ma che allo stesso tempo voglia trasmettere un messaggio distorto offuscando il ruolo delle minoranze e non opposizioni (in questo specifico caso) è abbastanza sconcertante. Il voto favorevole da parte delle minoranze generalmente è espresso su delibere di indirizzo di carattere generale e mai su deliberazioni che dispongono utilizzo di risorse per le quali le minoranze non hanno alcun potere diretto di scelta.

Oggi in aula si richiamava il tema della correttezza e della responsabilità delle informazioni. Lasciateci dire che questo post rappresenta una grave scorrettezza nei confronti di chi, come noi, siamo sempre stati corretti e responsabili. Dispiace rilevare questa caduta di stile.

I cittadini che leggono si fanno un’idea sbagliata specie quando le informazioni sono generate sbagliate con malizia. Così non va bene.

Nel merito diciamo: meglio tardi che mai».

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