Quarta ondata in Sardegna, è allarme: “Curva è in ascesa, bisogna correre con le dosi”
.
CAGLIARI – Anche la Sardegna rischia di impattare sulla quarta ondata, esattamente come il resto d’Italia. Il numero delle infezioni Covid è in lento ma costante aumento (un mese fa la tendenza era la metà dei casi giornalieri attuali).
Lo spiega oggi il quotidiano L’Unione Sarda, dopo aver intervistato gli esperti.
Nonostante l’oltre 80% di popolazione vaccinata immunizzata, la lentezza della somministrazione delle terze dosi ai fragili e agli over 60, e la mancata copertura di un esercito di indecisi, si rischia il moltiplicarsi e il dilagare del virus.
Il focolaio dei giorni scorsi tra Sassari e la Gallura dopo il rientro dei pellegrini da Medjugorje – (che pare riguardi solo infezioni da variante Delta), nonché i contagi venuti fuori da un corso di cucito a Lanusei, valgono come un avviso da non prendere alla leggera, pena il ritorno a restrizioni come le zone rosse locali e il passaggio in zona gialla. Ipotesi, quest’ultima, meno probabile, ma i mini lockdown restano lo strumento più sicuro per contenere un focolaio.
“Il mio timore è che i cluster che abbiamo identificato, e il recente aumento di casi, siano nient’altro che il segno di un potenziale incremento della curva epidemica in Sardegna – avverte l’epidemiologo Giovanni Sotgiu, docente di statistica medica dell’Università di Sassari – Dobbiamo agire in termini di prevenzione, invitando le persone a vaccinarsi. Serve una campagna pubblicitaria forte, un imponente intervento educativo, perché fino a quando non ci sarà una copertura per tutta la popolazione, quindi anche per i bambini, è necessario che chi può immunizzarsi lo faccia al più presto”.
“Anche da noi c’è l’allerta, nel senso che siamo sempre pronti a intervenire nel momento in cui i casi dovessero aumentare – spiega il commissario dell’Ats Massimo Temussi – Tutti si devono tenere pronti, sappiamo che in inverno i contagi salgono, ci aspettiamo un’altra ondata, che ci auguriamo sarà più un’ondina, e un impatto sugli ospedali l’avrà. Ma non tale – crediamo – da mettere in crisi il sistema, d’altronde noi non siamo mai arrivati al collasso”.
.
.
.