
Regione. Rottura in maggioranza dopo la nomina dei Commissari ASL

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REDAZIONE – È arrivata oggi, lunedì 28 aprile, la prima ufficiale risposta del Partito Democratico dopo la rottura in maggioranza avvenuta ieri a seguito della decisione della presidente Alessandra Todde di nominare i commissari delle Asl; in una nota il segretario del partito Piero Comandini e il capogruppo Roberto Deriu insieme a tutti i consiglieri regionali e agli assessori indicano le ragioni che hanno reso impossibile la partecipazione del Pd alla riunione. Dalla nota emerge che ci vorrà ancora tempo, e non si sa quanto, affinché la vicenda possa essere archiviata, sicuramente lascerà strascichi in maggioranza ancora per molto tempo.
Quindi, tensione sempre alta nel Campo Largo dopo le nomine dei Commissari delle aziende sanitarie. Resta la posizione critica del PD che dopo aver disertato la Giunta ribadisce in un comunicato e nelle parole del segretario regionale Piero Comandini, la necessità di rispetto e di scelte condivise. La Governatrice Alessandra Todde minimizza: «Gli strappi si consumano su questioni insanabili».
«L’istruttoria che ha portato al commissariamento delle aziende sanitarie risulta imperfetta sotto il profilo giuridico, tecnico e politico, e rischia di costituire un rallentamento e un ostacolo all’attuazione della legge regionale 8/2025, anziché favorire il dispiegamento degli auspicati benefici effetti nei confronti della Sanità in Sardegna e, conseguentemente, della salute delle cittadine e dei cittadini».
A scriverlo nella nota è il Partito democratico che per evitare «ogni azione dilatoria, ovvero ostruzionistica», ha deciso di limitare il proprio dissenso alla «mancata partecipazione alle scelte e alla conseguente sanzione formale di esse», che si è poi di fatto tradotta «nella mancata partecipazione della propria delegazione alla riunione di Giunta appositamente convocata in data 27 aprile 2025».
Ora per la sanità sarda si apre una nuova fase. «In attesa – prosegue la nota firmata anche dal segretario e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini oltre che dai tre assessori e dall’intero gruppo consiliare – della cessazione dei commissariamenti, va adeguatamente predisposta una completa ed efficace riorganizzazione della sanità sarda. A questa fase il Partito democratico intende dare, il proprio contributo, consapevole che il popolo sardo giudicherà l’intera Legislatura sulla base dei risultati che saranno conseguiti in materia di salute, e che il primo dovere delle Istituzioni democratiche è quello di servire con competenza e lealtà l’interesse pubblico e di conseguire il bene comune».
Secondo il Pd «le problematiche della sanità non possono limitarsi a una sostituzione dei direttori generali con dei commissari temporanei: serve la riorganizzazione del sistema territoriale anche con i medici di base, la revisione del sistema della formazione delle risorse umane e della funzione delle Aou, la ridiscussione del sistema di finanziamento delle Asl su base capitaria per evitare impropri spostamenti di bilancio, la selezione dei Direttori generali su base professionale, attraverso una commissione di alto profilo, l’impostazione di un nuovo modello di integrazione dell’assistenza sociale e sanitaria considerando l’aumento degli anziani non autosufficienti nei prossimi anni, in modo da garantire la tenuta economica e sociale di tutto il sistema, nell’interesse di tutta la Sardegna e con il coinvolgimento di maggioranza e opposizione per costruire su basi condivise il futuro».
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