Riapertura delle discoteche in Sardegna. E’ “giallo” e diventa un caso nazionale
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CAGLIARI – Il parere del comitato tecnico scientifico, quello di cui tutti in queste ore parlano – e che è stato al centro della puntata di Report di martedì sera – relativo all’eventuale apertura o chiusura delle discoteche in Sardegna e al rischio contagi da coronavirus, esiste o no?
Così si interroga il quotidiano L’Unione Sarda.
Il dubbio, però, è sempre più insistente anche perché il presidente della Regione non lo ha diffuso. Su quel documento avrebbe basato la sua decisione di permettere ai club di accogliere i clienti nei giorni “caldi” a cavallo di metà agosto scorso.
Sul caso, attualmente, si sta concentrando l’attenzione della Procura di Cagliari e di Tempio Pausania.
Il parere “esiste”, dicono da Palazzo Devoto senza esitazioni: Esattamente tre mesi fa, l’11 agosto, il governatore sardo ha firmato un’ordinanza, valida fino al 31 agosto, per consentire la prosecuzione “delle attività in discoteche o altri locali assimilati, esclusivamente all’aperto“, e poi una serie di disposizioni dedicate ai gestori. Il riferimento era al “parere del comitato tecnico scientifico” acquisito quel giorno.
Ma il 16 agosto era intervenuto il ministro Speranza che aveva bloccato tutti i locali d’Italia e quindi Solinas lo aveva seguito con un’apposita ordinanza di chiusura.
Tra i tanti, sul caso è intervenuto anche Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna, che ha detto: “In un mondo normale, ora si terrebbero nuove elezioni regionali“.
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Il primo parere del C.T.S. della Regione Sardegna e le indicazioni contenute nel DPCM del 7 agosto 2020
Nell’Ordinanza n. 27 (vedi), emessa in data 2 giugno 2020, si parla della riattivazione del servizio pubblico di trasporto e la riapertura delle varie attività turistico-commerciali nella Regione Sardegna, in ottemperanza proprio alle disposizioni di cui al Decreto interministeriale n. 227 del 2 giugno 2020, nonché delle linee guida già disposte dal Governo (vedi-allegato “B”).
Non vi è traccia (apparentemente) della possibile riapertura delle “Discoteche”.
Ma nell’Ordinanza N° 11 del 11.08.2020, il governatore Solinas autorizza invece la riapertura delle discoteche. Ma – attenzione – secondo determinati principi, contenuti nelle linee guide emesse dal Governo – (vedi) – in cui si legge: “Continuano ad essere consentite le attività che abbiano luogo in discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento (in particolare serale e notturno), esclusivamente all’aperto, purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, rispettando, a seconda della capienza massima del locale, il limite di almeno un metro tra gli utenti e due metri tra utenti che accedono alla pista da ballo. Tali attività dovranno svolgersi nel rigoroso rispetto di quanto previsto dal DPCM del 07 agosto 2020 – e dalla scheda tecnica “Discoteche” – (vedi) – contenuta nelle “Linee guida per la riapertura della attività economiche, produttive e ricreative” approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 06 agosto 2020, allegato 1 del DPCM del 7 agosto 2020.
Infatti, nella scheda tecnica contenuta nel DPCM del 7 agosto, sono contenute tutte le (assurde) prescrizioni per la riapertura delle discoteche: “Le indicazioni – (vedi pag. 73) – si applicano alle discoteche e ad altri locali assimilabili destinati all’intrattenimento (in particolar modo serale e notturno). Per eventuali servizi complementari (es. ristorazione, produzioni musicali, spettacoli, etc.) attenersi alle specifiche schede tematiche…Con riferimento all’attività del ballo, tale attività in questa fase può essere consentita esclusivamente negli spazi esterni (es. giardini, terrazze, etc.). Gli utenti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro…”
A questo punto ci domandiamo: Chi ha realmente permesso la riapertura delle Discoteche?
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