Sanità. I Tagli della Regione
da l’Unione Sarda
Un disavanzo di 300 milioni. Insorge la Gallura
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CAGLIARI – Qualcosa è cambiato?… ma le cifre del risparmio si perdono nella solita voragine dei conti della sanità sarda e sono inferiori alle attese. «Il piano di rientro sta funzionando», dice l’assessore al bilancio Raffaele Paci, «ma dobbiamo continuare a lavorare molto. Non possiamo più permetterci una sanità che costa così tanto».
Il disavanzo nel 2016, 300 milioni di euro, è sempre mostruoso, serve un ulteriore urgente giro di vite e soprattutto, bisogna rispettare i diktat del programma triennale, cosa che non si è riusciti a fare in questo primo step.
Ieri si è riunito il Comitato permanente di monitoraggio dell’andamento della gestione delle aziende sanitarie, in cui il neo direttore generale dell’Asl unica, Fulvio Moirano, ha dichiarato: “L’obiettivo è tagliare 120 milioni di euro da qui a dicembre”.
L’opposizione attacca: «Dove sono le annunciate novità?».
Paci presenta la Finanziaria 2017, una manovra da 7,6 miliardi assegnati alla Sanità, risorse per 3 miliardi 318 milioni di euro:
- il 93% (3094 milioni) per i Lea, i livelli essenziali di assistenza;
- il 4% (130 milioni per il ripiano del disavanzo);
- il resto per “altre spese”, tutela della salute e investimenti.
Lo scorso anno la cifra era 3 miliardi 687 milioni, poi è stato necessario un assestamento, con un’aggiunta di 120 milioni. «Il piano di rientro sta funzionando», sottolinea, «ma spendiamo di più per i farmaci innovativi».
Si parla di trattamenti che hanno un costo medio di 30 mila euro ciascuno, tra il 2015 e il 2016 la Regione ha speso 130 milioni per garantire queste cure ai pazienti sardi che ne hanno diritto, esiste un Fondo statale che contribuisce a sopportare la spesa, ma l’Isola – integralmente autonoma nel finanziamento della propria spesa sanitaria – non ne può usufruire.
«Siamo pronti a dare battaglia», prosegue l’assessore, «stiamo valutando la possibilità di impugnare la legge di stabilità nazionale che riconosce il maggiore carico di spesa sui farmaci innovativi solo alle regioni a statuto ordinario».
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