Sanità. Il 24 la marcia in difesa degli ospedali. Da Iglesias contro il “depotenziamento servizi”. A La Maddalena tutto tace…
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CAGLIARI – (ansa) – Si terrà venerdì 24 settembre a Cagliari, con partenza dalla Basilica di Bonaria, la manifestazione regionale dei Comitati sardi uniti per la difesa della sanità pubblica.
“La mannaia di chi ha governato la Sardegna nelle ultime legislature – (compresa l’attuale) – è stata tale da decretare lo smantellamento di interi ospedali pubblici nei territori disagiati e dei grandi ospedali di Cagliari – spiega la portavoce della Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica, Claudia Zuncheddu -. Ma non solo. Il Sistema sanitario è stato falcidiato in tutti i suoi servizi territoriali, dalle Guardie Mediche ai Medici di Base”.
L’appello è rivolto alle comunità e ad ogni singolo cittadino ad unirsi per imporre a chi governa in Sardegna e a Roma, la restituzione dei nostri ospedali pubblici efficienti, la creazione di nuovi modelli assistenziali nei territori e una classe medica sarda ormai in via di estinzione. “Non dimentichiamo che la Sanità in Sardegna ce la paghiamo noi con le casse sarde.”
E alla vigilia di questa marcia di protesta, si mobilita anche il Sulcis Iglesiente con un corteo che partirà giovedì 23, alle 9.30, da Iglesias, davanti all’ospedale Santa Barbara e attraverserà alcune vie del centro per concludersi davanti al CTO, alla presenza del sindaco Mauro Usai e del presidente dell’Assemblea dei sindaci del territorio. La protesta itinerante, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, punta a scongiurare il “depotenziamento” dei servizi e delle strutture ospedaliere.
In particolare si chiede che il Sirai di Carbonia diventi struttura DEA Ospedaliera di 1/o livello (dedicato alle urgenze ed emergenze) e che nel Cto vengano sviluppate le attività di week surgery e week hospital; l’ospedale Santa Barbara deve essere “dedicato alle attività ambulatoriali e come presidio di raccordo tra le attività ospedaliere e territoriali, con funzioni riabilitative e Ospedale di Comunità, oltre all’attivazione “dei 12 posti letto per il ricovero dei pazienti malati di corona virus programmati dalla Regione nel corso del 2020”. In assenza di risposte sarà programmata una grande manifestazione a Cagliari nei prossimi mesi.
“A tutt’oggi vediamo solo peggioramenti delle criticità denunciate, aggravate peraltro dalla crisi pandemica – scrivono le segreterie territoriali del comparto sanità – Non abbiamo bisogno né di visite pastorali, né di promesse, ma di impegni concreti con risorse e tempi definiti per la soluzione delle carenze e il superamento di cronici ritardi che mettono a rischio l’universalità del sistema e la coesione sociale. E’ urgente invertire l’attuale declino della mancata integrazione tra i servizi ospedalieri e i servizi territoriali, del mancato adeguamento dei tempi di attesa e della messa a regime delle visite specialistiche, della carenza di controlli nelle strutture sanitarie, della carenza di medici di base e di medici ospedalieri, di un nuovo rapporto pubblico-privato“.
I Sindacati – infine – sollecitano che si apra un confronto “concreto ed efficace” con la Giunta regionale, anche alla luce del PNRR che prevede ingenti risorse finanziarie da destinare alla sanità pubblica“.
Ebbene, siamo punto e a capo: i problemi sono gli stessi, tutti protestano con gran determinazione, ma solo qui a La Maddalena – candidamente – tutto tace!
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