Sanità. Il Consiglio delle autonomie locali: «La medicina territoriale non funziona»

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L’Unione Sarda

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REDAZIONE – La sesta Commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio delle autonomie locali, presieduta da Mariano Cogotti, ha incontrato nella sede di Piazza Palazzo a Cagliari Mario Antonio Mundula, presidente dell’omologa commissione in Consiglio regionale.

«La Sardegna è composta di Comuni molto piccoli, medi e grandi ma la medicina territoriale non funzionaha sottolineato la presidente del Cal, Paola Secciè incredibile che molti cittadini non conoscano il loro medico di base. Tutto il sistema è da rivedere, facciamo una battaglia per modificare la legge nazionale e per utilizzare al meglio gli specializzandi già a partire dal primo anno così come è accaduto durante il Covid».

Tra i problemi storici il numero chiuso alla facoltà di Medicina che non ha permesso il turn over.

Ma è anche «necessario potenziare la medicina territoriale sotto il profilo della prevenzione ha proposto Cogottiaccorpare le strutture eliminando reparti doppione e pensare anche alle numerose emergenze veterinarie, compresa la lotta al randagismo».

«Il Covid ci ha fatto capire che la sanità territoriale da noi è inesistente – ha sottolineato il presidente della commissione consiliare Mundula – ci siamo abituati ad una scarsa efficienza. La sanità di prossimità deve fare da filtro e impedire che il codice bianco o verde diventi rosso». «Stiamo ragionando con l’assessore Doria – ha anticipato il presidente della sesta commissione – per apporre un vincolo ai medici vincitori di concorso. Chi non accetta di svolgere il mandato in un certo luogo, slitterà in coda alla graduatoria come accade per gli insegnanti».

L’assessore sarà a breve convocato dal Cal per gli approfondimenti.

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