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Sanità in Sardegna. “Sistema in tilt”

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File infinite e caos in corsia, nei pronto soccorso e negli ospedali

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CAGLIARIUna crisi sempre più grave quella nel campo della sanità in Sardegna. Non solo l’emergenza nei pronto soccorso, ieri è scoppiato anche il caso delle nomine dei direttori delle Asl.

Lo segnala oggi il quotidiano L’Unione Sarda.

Di prima mattina al Brotzu si contavano 9 ambulanze in fila, 8 quelle al Policlinico a metà giornata. E se una settimana fa le ore di attesa tra Cagliari e Sassari erano 7 o 9, adesso si rischia di farne anche 22: il problema di base è la carenza di medici, 5 quelli assenti dal Policlinico in quanto positivi al Covid, col personale costretto a fare i conti con quattro codici rossi, undici gialli e un verde in visita e altri 18 tra gialli, verdi e bianchi che attendevano di entrare.

Ma ormai ogni giorno è un’emergenza che riguarda varie strutture, come quella del San Francesco di Nuoro. La soluzione? – “Chiediamo la riapertura del pronto soccorso di Is Mirrionis, anche solo per pazienti Covid, ma anche che i 23 medici che prima operavano nei Ps del Santissima e del Marino vengano di nuovo riassegnati alle loro strutture – dice Francesco Agus, consigliere regionale e componente della commissione Sanità -. Purtroppo la pandemia non sta finendo e dovremo conviverci ancora, per cui è impossibile pensare di ripristinare la piena operatività del Santissima Trinità perché ci sarà ancora bisogno di reparti Covid”.

I tempi di attesa sono lunghi, come sottolinea Ferdinando Coghe, direttore sanitario del Policlinico: “La battaglia non si vince dentro gli ospedali ma sul territorio se la gente capisce che la pandemia non è finita e che, pur essendo cessato per decreto lo stato d’emergenza, c’è ancora una situazione di pericolo. Finché il virus circola e il presidio del Santissima Trinità non verrà riaperto, si continuerà a gravare sui due unici pronto soccorso attivi, dove abbiamo un incremento di richieste da tutti i territori. Vedremo a breve se la dotazione che ci è stata assegnata con delibera regionale, 25 posti letto Covid più due di terapia intensiva, migliorerà le cose”.

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