
Sanità. Tremano le poltrone

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Una politica destinata all’autodistruzione… per naturale volontà del popolo sovrano
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LA MADDALENA – Il Consiglio delle Autonomie Locali boccia momentaneamente il riordino della rete ospedaliera ribadendo i punti critici della riforma.
Sollecita il governo regionale affinché costruisca una rete ospedaliera diffusa, efficiente e di qualità, piuttosto che miri alla declassificazione ed eliminazione di servizi.
“I territori marginali devono conservare i livelli qualitativi dei servizi erogati. I presidi ospedalieri dei territori marginali devono conservare le capacità di autogoverno anche in deroga ai parametri oggettivi di marginalità territoriale, geografica,strutturale e persino sociale.”
Credo che il messaggio del Comitato delle Autonomie Locali CAL debba essere ascoltato altrimenti la politica Regionale rischia di sembrare sorda e insensibile alle lamentele dei cittadini:
- Sindaci e i Comitati chiedono che i servizi restino sul territorio: “I piccoli ospedali e le strutture territoriali non devono chiudere: il rischio è quello di allontanare sempre più i servizi sanitari dalle reali esigenze dei cittadini”. Lo hanno gridato le associazioni ed i comitati riuniti nella Rete sarda per la sanità pubblica – in un corteo di circa 400 persone – lo scorso 9 novembre – dove hanno manifestato per le vie di Cagliari assieme a una ventina di sindaci, con la fascia tricolore, provenienti dai vari territori della Sardegna.
- Il sindaco di La Maddalena, Luca Montella, si arrende. Dall-11 giugno ha messo la bandiera della Sardegna a mezz’asta, consegnando la fascia tricolore al prefetto al Prefetto di Sassari. Una forma di protesta contro quello che viene considerato come l’ennesimo scippo per la sanità dell’Isola:
“A soli dieci giorni dalle parole del direttore generale Moirano che sembravano voler rassicurare il nostro territorio – dice il sindaco Montella – un altro pezzo del nostro ospedale Paolo Merlo viene, invece, definitivamente cancellato: assieme al Punto Nascita, la Pediatria non c’è più“.
- “Giù le mani dall’Ogliastra”, è questo invece lo slogan con il quale un lungo serpentone di cittadini, amministratori, associazioni, ha attraversato Lanusei per dire no alla riforma sanitaria della Regione che “penalizza l’offerta sanitaria nei piccoli centri dell’isola”.
- Ad Oristano – qualche giorno fa – il Comitato delle Autonomie Locali (CAL), riunitosi per l’ultima consultazione con i territori sardi, dice no alla nuova riforma sanitaria della Sardegna.
Le opinioni, comunque, devono far tremare le poltrone del potere che ha fatto della politica un mestiere…
Stiamo, ora, a sentire cosa dice la Lorenzin…
(Giancarlo Orioni)
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