Saremar, la lettera di licenziamento

La Saremar garantirà il servizio per le isole minori sino al 31 dicembre, poi sarà ceduta… al miglior offerente

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ugo_cappellacciANSA – E’ arrivata la condanna per i 167 lavoratori della Compagnia di Navigazione Saremar. Il 31 dicembre p.v. la Saremar cesserà la sua attività abbandonando i collegamenti di La Maddalena e Carloforte. La causa di questo disastro sono i debiti procurati dalla stessa Regione Sardegna di Ugo Cappellacci dopo l’invenzione della Flotta Sarda, nata per contrastare il cartello delle grandi compagnie, ma che alla fine ha suicidato proprio la Saremar.

Così è giunta la comunicazione firmata dall’amministratore unico Armando Loi che nella lettera dettagliata in dirizzata a tutti i dipendenti, spiega il perché di quanto accaduto negli ultimi tre anni – “la società non è in grado di evitare il provvedimento di licenziamento collettivo”. La situazione debitoria della Compagnia è superiore ad oltre 11 milioni di euro.

Secondo la procedura stabilita dal tribunale di Cagliari lo scorso 15 gennaio, è previsto che i 7 traghetti continuino a viaggiare sino al 31 dicembre prossimo, al fine di garantire i collegamenti con le isole minori, nelle more  che la flotta dovrà essere smantellata e ceduta a terzi, con la demolizione totale dell’intero patrimonio aziendale.

Se non sarà individuata una soluzione “miracolo”  in tempi brevissimi, la Saremar e la sua gloriosa storia saranno cancellate per sempre. Attualmente il piano prevede che i traghetti siano acquisiti da un’altra compagnia che dovrà ereditare dalla stessa Saremar (cioè la Regione), anche la convenzione per i collegamenti di La Maddalena e Carloforte.

FOTO450_saremar_paperon_deianaLa Regione, in questi mesi di martirio, ha sempre sostenuto di avere a cuore la sorte dei lavoratori Saremar e l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana, recatosi a La Maddalena e Carloforte per annunciare il disastro, per attenuare il dispiacere di tutti, ha annunciato l’attribuzione di premialità in caso di riassunzione del personale da parte di chi subentra. Ma, alla luce di quanto sta accadendo con evidente arroganza, è chiaro che l’apertura mostrata dall’assessore Deiana non ha mai soddisfatto i sindacati e non ha tranquillizzato i lavoratori.

Il segretario regionale della Filt-Cgil Arnaldo Boeddu controbattendo le intenzioni della Regione, ha proposto una soluzione che potrebbe garantire il mantenimento dei posti di lavoro e che nel contempo allontanerebbe l’ipotesi della privatizzazione della Compagnia. «L’azienda regionale ARST, spiega Boeddu, Boeddu_ciglgarantisce il trasporto pubblico locale su gomma. Ma anche il trasporto verso le isole minori è trasporto pubblico locale, sarebbe sufficiente far nascere una divisione marittima all’interno dell’Arst Spa per salvaguardare i servizi, il personale e le due collettività, anche se nessuno ha detto che non è praticabile, non si sta lavorando in questa direzione, sebbene non abbia oneri aggiuntivi rispetto a una privatizzazione che non garantirà gli stessi standard di servizi e non darà certezza sotto l’aspetto occupazionale… e se nessuno ci scolterà, andremo al Ministero, come per Meridiana ».

Per queste ragioni, Arnaldo Boeddu, si dice pronto al primo passo: andrà a chiedere un intervento diretto del governatore Pigliaru.

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