Si comincia a parlare di riaperture. Da maggio Ristoranti a cena, bar all’aperto, palestre, teatri e cinema
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ROMA – Entro luglio potrebbero riaprire in Italia anche le fiere internazionali. Ieri pomeriggio si è svolto in video conferenza un vertice dedicato. Vi hanno partecipato i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, del Turismo Massimo Garavaglia, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Salute Roberto Speranza, assieme ai rappresentati di Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane).
Stando alle notizie di stampa, si apprende che è emersa la volontà di riaprire entro il mese di luglio anche le fiere internazionali.
Insistono i governatori, che hanno messo sul tavolo le loro proposte in vista del confronto di giovedì con il governo e con il ministro della Salute Roberto Speranza.
Ristoranti aperti in zona gialla anche la sera, sfruttando gli spazi all’aperto. Vaccini da inserire tra i parametri del monitoraggio che determina le fasce di rischio e i colori delle Regioni, queste alcune delle proposte delle Regioni.
Speranza, dal canto suo, si mostra aperturista: “L’idea di ripartire con le attività all’aperto mi convince molto”, fa sapere commentando la proposta di Roberto Burioni e ipotizzando maggio come mese chiave delle riaperture. Ma “attenzione a non fare il passo troppo lungo”, avverte, dicendo no alle discoteche.
Il mese prossimo potrebbe essere anche quello in cui cade il divieto di spostamenti tra le Regioni, mentre lo stato d’emergenza sarà prorogato probabilmente fino al 31 luglio.
Una data certa sulle riaperture ancora non c’è (si parla di 26 aprile o 3 maggio), ma maggio è il mese chiave, come ha confermato anche Draghi nel corso dell’ultima conferenza stampa. Riaperture che saranno graduali e non potranno prescindere dai dati epidemiologici.
Le priorità individuate, oltre alla scuola con il ritorno in classe di tutti gli studenti, sono ristorazione, attività culturali e palestre. Nell’occasione potrebbe essere anche posticipato di un paio d’ore, o sparire del tutto, il coprifuoco, per permettere ai ristoranti di essere aperti anche la sera.
I protocolli dei ristoranti ricalcano quelli già approvati: prenotazione obbligatoria, distanza di almeno un metro tra i tavoli e mascherina ogni volta che ci si alza. Per i bar, potrebbero riaprire quelli che hanno la possibilità di mettere i tavolini all’aperto.
Quanto a cinema, teatri, musei e spettacoli all’aperto, la linea è quella già suggerita dalle associazioni di categoria: biglietti nominativi e prenotazione obbligatoria, percorsi separati di entrata e uscita, misurazione della temperatura e, soprattutto, raddoppio della capienza: da 200 a 400 al chiuso e da 400 a mille all’aperto, grandi eventi a parte.