Siamo ostaggio dell’indennizzo

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da La Nuova Sardegna

Situazione difficile per l’ex Arsenale dopo l’incontro con il Governo

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CAGLIARI – Il problema di La Maddalena è anche giudiziario. Prima di mettere mano all’incompiuta dell’ex G8 del 2009, bisognerà vedere quale sarà l’esito del ricorso presentato della Protezione civile nazionale contro il lodo arbitrale per cui dovrebbe pagare un maxi risarcimento, 38 milioni di euro, agli ex gestori del gruppo Mita-Marcegaglia.

È stato questo il punto di partenza dell’incontro d’apertura della trattativa fra la Regione e il governo sul futuro della Maddalena. Esiste un rischio evidente: l’udienza del Tribunale civile di Roma è fissata nel 2018, dunque i tempi sarebbero lunghi ma nessuno vuole aspettare un anno per decidere come salvare l’ex Arsenale dal degrado. È anche vero che questo nodo giudiziario va risolto, ha detto la delegazione della Regione guidata dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda nel vertice col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.

La soluzione potrebbe essere quella di avviare le procedure per la nomina di un commissario straordinario, al quale sarebbero affidate le bonifiche e la ristrutturazione della cittadella ex G8, prima della decisione dei giudizi.

Dal vertice di Roma è trapelato poco, se non che «il clima dell’incontro è stato buono anche se siamo ancora alle fasi preliminari». Regione e governo dovrebbero riprendere il confronto nelle prossime settimane, ma molto dipenderà se e quando il problema dell’indennizzo verrà o meno messo da parte.

Lo scandalo della Maddalena è diventato da tempo un caso nazionale. Due settimane fa il governatore Francesco Pigliaru aveva sollecitato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni «l’intervento del governo in tempi rapidi».

Il tavolo è stato aperto subito dopo a Roma ma la soluzione non sembrerebbe così vicina. Anche se il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta dell’Upc è deciso nel dire. «Un’intera isola non può rimanere ostaggio di una bega giudiziaria. La nomina del commissario è invece indispensabile che avvenga prima per liberare la Regione dal contenzioso e affrontare finalmente, dopo troppi anni di silenzio, quella che ormai è un’emergenza sociale ed economica».

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