Tempio. A processo la Movida Gallurese al tempo di Covid
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REDAZIONE – Udienza ieri mattina a Tempio davanti al gup, nel procedimento sulla movida gallurese e Covid. Si parla di un fascicolo aperto nell’estate 2020, per i fatti avvenuti a Porto Cervo e a Porto Rotondo. I pm galluresi si sono occupati della diffusione del Covid-19 tra i dipendenti di tre discoteche.
L’indagine condotta anche dagli ispettori del lavoro dello Spresal, riguarda sei soggetti, tre persone e tre società. Il pm chiama in causa non solo i titolari delle strutture, come persone fisiche, ma anche le aziende. Ieri è stata confermata la richiesta di rinvio a giudizio. La posizione più complessa è quella società Billionaire srl e del suo amministratore Roberto Pretto. Il pm nel capo di imputazione contestava il reato di epidemia colposa, e le violazioni di natura penale delle norme anti contagio, contenute nelle leggi varate dallo Stato e dalla Regione Sardegna nel 2020. per limitare il rischio di diffusione del virus. Secondo la Procura, il Billionaire non avrebbe protetto i suoi dipendenti.
Viene contestata la sola violazione delle misure anti Covid (e non l’epidemia colposa) a Luciano Guidi e alla Medex srl per i contagi dei lavoratori del Phi Beach. Stessa accusa per il Country Club di Porto Rotondo, le cui contestazioni riguardano l’amministratore Franco Carrington e la Eurfun srl. I lavoratori indicati come persone offese, sono una trentina.
L’udienza è in corso.
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