Tempio. I commissari del CSM al Palazzo di Giustizia. “Situazione da terzo mondo”
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TEMPIO – La Prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha concluso la due giorni di audizioni e accertamenti formali nel Palazzo di Giustizia di Tempio.
L’ultimo atto è stata la convocazione del procuratore generale di Cagliari, Francesca Nanni.
I risultati di quella che è a tutti gli effetti un’attività ispettiva e non una visita informale, sono coperti da riserbo. Si può dire, però, che alla luce di quanto rilevato dai magistrati guidati dal presidente Sebastiano Ardita, le verifiche avranno probabilmente pesanti strascichi, sul piano disciplinare e forse anche penale.
I consiglieri del CSM – (Antonio D’Amato, Filippo Donati e Concetta Grillo) hanno sentito il presidente del Tribunale, Giuseppe Magliulo, che ha anche consegnato un corposo dossier con una serie di presunte anomalie e illeciti rilevati a partire dal suo insediamento, avvenuto due anni fa.
Ora la Prima Commissione ha gli elementi per procedere, l’organismo del CSM si occupa di incompatibilità, esposti e segnalazioni a carico dei magistrati e dei risultati delle ispezioni ministeriali (a Tempio ne è stata fatta una di recente).
Tra le questioni segnalate dal presidente Magliulo, una serie di anomalie nella trattazione di cause civili, fatti avvenuti negli ultimi anni e rilevati anche dagli ispettori ministeriali nel 2018. Altro tema delle audizioni del CSM, i rapporti tra un giudice civile in servizio a Tempio e alcuni operatori amministrativi. In particolare il Csm farà chiarezza su un episodio che ha portato i Carabinieri della Compagnia di Tempio a intervenire, su ordine della Procura, in un ufficio del Tribunale gallurese.
Alla fine delle verifiche, la fotografia della situazione fatta dai membri della Prima Commissione è allarmante: “La situazione è disastrosa, da Terzo mondo. Dopo una serie di gravi scandali che hanno portato all’allontanamento di alcuni giudici, sono stati inviati giovani magistrati, impegnati ad affrontare cause delicate avendo fino a duemila pendenze sul ruolo. Giudici chiamati ad operare in una situazione disastrosa impegnati in procedimenti anche datati, che corrono sul filo della prescrizione“.
Come da anni denunciano magistrati e avvocati (che da cinque mesi si astengono dalle udienze per protesta) è stato rilevato che gli organici sono drammaticamente scoperti. I consiglieri hanno spiegato: “Il CSM è venuto qui a far sentire la sua presenza e la vicinanza a questi magistrati, per tutelare e valorizzare il loro lavoro che è l’unico strumento per ridare credibilità alla giustizia in questo territorio. Cercheremo le responsabilità di questo sfascio laddove vanno trovate, ma non certo tra coloro che attualmente operano con grande sforzo in condizioni estreme“.
Sono stati sentiti una decina di giudici, il procuratore della Repubblica di Tempio, Gregorio Capasso e il presidente dell’Ordine degli avvocati, Carlo Selis.
(Andrea Busia – L’Unione Sarda)
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